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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 17:18.
Nel 1966 in un'Inghilterra dove tutti cantano i Beatles, si inaugura l'ottava edizione del campionato del mondo di calcio. Il primo eroe della manifestazione è un cane, il bulldog Pickles. E' lui a ritrovare la Coppa Rimet abbandonata in un giardino di Londra, dopo che era stata rubata in un'esposizione qualche giorno prima.
L'Italia arriva al Mondiale da favorita, ma a giocarsi la coppa saranno Germania Ovest e Inghilterra. Per gli azzurri quello del 1966 sarà un mondiale che entrerà nella storia, certo, ma solo per l'incubo che da allora evocherà ogni volta: quello della Corea. Il pre-mondiale degli uomini di Edmondo Fabbri, approdato sulla panchina azzurra dopo il disastro cileno del 1962 e dopo aver portato in alto il Mantova, fa sognare. Gli azzurri battono Argentina, Messico e Bulgaria, grazie alla classe di Rivera e Mazzola, ma anche alle parate di Albertosi e alle marcature di Burgnich e Facchetti.
All'esordio a Sunderland, gli azzurri battono il Cile con una rete di Mazzola e uno di Barison, ma due giorni dopo l'Unione Sovietica sconfigge gli azzurri per 1-0. A quel punto l'avversario è la Corea, contro la quale Fabbri opera un massiccio turnover per far riposare i giocatori più rappresentativi. Non lo fa con Bulgarelli, già in precarie condizioni fisiche, e la mossa costerà assai cara. L'Italia nei primi minuti sbaglia almeno quattro occasioni da rete, quindi Bulgarelli, toccato duro, è costretto ad uscire dal campo: non potendo a quel tempo sostituire un giocatore infortunato, l'Italia resta in dieci. Al 42' del primo tempo accade l'inimmaginabile: Nicolò Carosio si trova a dover commentare il gol di Pak Doo Ik, centrocampista che veste la maglia numero 7.
L'Italia non riesce a segnare nemmeno un gol ai coreani e per gli azzurri non è solo eliminazione, bensì una vera e propria vergogna nazionale. La stampa si scaglia contro gli azzurri, rei di non aver buttato sul campo il massimo impegno, e all'arrivo all'aeroporto di Genova, la squadra viene accolta da un fitto lancio di ortaggi da parte dei tifosi imbufaliti. Dopo quella sconfitta Edmondo Fabbri viene esonerato per far posto a Ferruccio Valcareggi, che guiderà l'Italia nel successo agli Europei del 1968.
Inghilterra e Germania Ovest si sfidano in finale il 30 luglio 1966 a Wembley. Dopo i 90' regolamentari, la partita è sul 2-2, determinato dalle reti di Haller e Weber per i tedeschi e di Hurst e Peters per gli inglesi. Al minuto numero 101, Hurst scaglia un destro da fuori area: la palla rimbalza sulla traversa e ricade in campo nei pressi della linea di porta. L'arbitro e il guardialinee convalidano la rete, ma quarant'anni di repley dimostreranno che quel pallone non era mai entrato in porta. Lo stesso Hurst al 120' mette a segno la rete del 4-2, mandando in visibilio lo stadio di Wembley e un paese intero. Gli inventori del football sono per la prima volta campioni del mondo ed è scontato per l'allenatore di quella squadra Alf Ramsey il titolo di Sir.