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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 17:18.
Il nono campionato del mondo di calcio, in programma in Messico dal 31 maggio al 21 giugno del 1970, presentava alcune singolarità: innanzitutto per la prima volta vi erano presenti tutte le squadre che avessero vinto almeno una volta il campionato del mondo. Ad esse si aggiungeva l'Inghilterra, campione uscente, che aveva vinto quattro anni prima la Coppa in casa propria, di fronte alla Regina Elisabetta, battendo la Germania Ovest (già campione in Svizzera nel 1954) con un goal che tutte le immagini hanno dimostrato non essere regolare. Comunque sia, la bizzarria del caso volle che in semifinale arrivassero proprio tutte e tre le squadre bicampioni del mondo, per cui vi era un'alta probabilità che la Coppa Rimet avrebbe trovato un padrone definitivo proprio a Mexico '70, essendo tale coppa appannaggio della nazionale che la vincesse per tre volte anche non consecutive. Una seconda novità fu l'introduzione dei cartellini colorati per segnalare le ammonizioni ed espulsioni, volute dall'arbitro della "Battaglia di Santiago", Aston.
Il mondiale del 1970 è però l'anno di Italia-Germania 4-3. In semifinale il Ct Valcareggi ripropone in attacco Mazzola e la scelta sembra dargli ragione: la squadra parte subito con un atteggiamento aggressivo e non sembra risentire del dualismo fra i due giocatori di punta della nostra squadra.
Dopo 8 minuti letteralmente scatenati da parte dei nostri, arriva il gol: è Boninsegna a sbloccare il risultato. Il vantaggio azzurro dura fino a pochi secondi dalla fine: quando l'Italia è già convinta di aver raggiunto la finale, Schnellinger la gela, realizzando il gol del pari.
Si va ai supplementari e a quel punto la Germania ha il morale altissimo: al sesto minuto Muller realizza il 2-1, sfruttando un malinteso della difesa azzurra. L'Italia non si da per vinta e trascinata da un immenso Rivera arriva al pareggio: punizione del milanista verso Riva, errore della difesa tedesca e Burgnich lesto ad approfittarne per il 2-2. A quel punto l'inerzia si ribalta nuovamente: ancora Rivera propizia il vantaggio azzurro. Il lancio è verso Domenghini che crossa per Riva: "Rombo di tuono" si fa trovare pronto e segna il 3-2. Lo spazio per le emozioni non è però finito: al 5' del secondo supplementare ancora Muller realizza la rete del pareggio, fino a quando un capolavoro in contropiede dell'Italia non risolve il match: Boninsegna salta Schultz, e mette Rivera faccia a faccia con il portiere tedesco Maier. Gianni non perdona e mette in rete di piatto: un gol che vale la finale col Brasile.