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Spagna 1982

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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 17:19.


Domenica 11 luglio 1982. Stadio Bernabeu di Madrid. L'arbitro brasiliano Coelho fischia la fine della finale del mondiale di Spagna: l'Italia è campione del mondo per la terza volta, dopo il successo in finale contro la Germania Ovest. E' il trionfo di Enzo Bearzot e del gruppo di giocatori che il tecnico friulano aveva già cominciato a plasmare nell'edizione del 1978.


E pensare che la spedizione azzurra era cominciata nel peggiore dei modi: il calcio italiano nel 1982 sta ancora cercando di riemergere dallo scandalo delle scommesse scoppiato due anni prima: scontata la squalifica, Paolo Rossi aveva fatto appena in tempo a disputare qualche gara con la maglia della Juventus campione d'Italia, ma era ben lontano da una condizione ottimale. Bearzot però non ha dubbi e tira dritto per la sua strada: convoca Rossi e fa quadrato attorno al gruppo.


Nella fase eliminatoria ci tocca il girone con Perù, Polonia e Camerun. All'esordio è 0-0 con i polacchi, con gli azzurri che, quasi a farsi coraggio, si tengono per mano durante l'esecuzione degli inni nazionali. Questa pratica verrà mutata nel corso degli anni, ma i giocatori in campo si tengono praticamente sempre stretti in un abbraccio durante l'inno, quasi a voler simboleggiare l'unità del gruppo sotto il vessillo tricolore.
In un clima di violenta contestazione, soprattutto nei confronti delle scelte di Bearzot, gli azzurri si chiudono a riccio, proteggendosi dalle critiche che invadono spesso anche la sfera personale dei singoli atleti.

Un doppio pareggio per 1-1 con Perù e Camerun ci qualifica per il girone successivo, in cui affrontiamo come prima avversaria l'Argentina di Maradona e successivamente il Brasile. Due avversarie apparentemente proibitive per la squadra che ha stentato contro chiunque nel girone di qualificazione. Ma in campo scende un'Italia trasformata rispetto a quella pallida di inizio edizione: il 29 giugno 1982 Tardelli e Cabrini firmano il successo per 2-1 contro l'Argentina, in una gara in cui a Gentile riuscirà l'impresa di imbavagliare Maradona. Anche i brasiliani superano l'Argentina, ma per 3-1, dunque ai verdeoro basta un pareggio per qualificarsi alle semifinali.


Al 5' l'Italia va in vantaggio con Rossi, ma viene subito raggiunta al 12' da un gol di Socrates. Al 25' Rossi concede il bis, approfittando di un errore di Junior. A questo punto la reazione della squadra di Santana non si fa attendere: Falcao realizza il gol del 2-2, ma ad un quarto d'ora dalla fina ancora Rossi completa la sua tripletta personale, lanciando l'Italia in semifinale non senza brividi: all'ultimo minuto infatti, Zoff blocca sulla linea di porta un colpo di testa di Oscar.

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Spagna 1982

La locamdina di Spagna 1982

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A quel punto, dopo aver superato Argentina e Brasile, gli azzurri sono lanciatissimi. L'8 luglio 1982 al Nou Camp non c'è partita contro la Polonia: 2-0 grazie ancora alla doppietta di Rossi. Nell'altra semifinale la Germania Ovest si impone ai rigori contro la Francia di Platini, agguantando la finale.


La gara finale è costellata dagli infortuni: Antognoni deve rinunciare alla partita a causa di una profonda ferita al collo del piede e dopo 7' si fa male Graziani, sostituito da Altobelli. Al 24' Briegel travolge Conti: calcio di rigore che però Cabrini tira a lato della porta di Schumacher.
Paolo Rossi però è immarcabile e realizza il gol del vantaggio, bissato poi dal tiro di Tardelli seguito dall'esultanza che rimarrà storica nel corso degli anni.
A 10' dalla fine si completa l'opera: Conti si mangia il campo e serve Altobelli al centro dell'area. L'attaccante dell'Inter realizza con il sinistro la rete del 3-0 e il successivo gol di Breitner serve solo a rendere meno pesante la sconfitta tedesca. L'Italia è campione del mondo per la terza volta, 44 anni dopo la conquista del titolo in Francia nel 1938.

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