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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 17:19.
Per la prima volta nella storia, il Mondiale sbarca negli Stati Uniti. Per esigenze televisive si gioca spesso a mezzogiorno nella torrida estate americana, come già accadde in occasione della rassegna del 1986. Quella che arriva in America è l'Italia di Arrigo Sacchi, condottiero del Milan spettacolo degli anni precedenti. La difesa azzurra rispecchia fedelmente quella rossonera: Baresi, Maldini, Costacurta e Tassotti. A centrocampo ci sono anche Albertini, Massaro e Donadoni, mentre le sorti dell'attaccono sono affidate a Baggio e Signori. Grande favorito è il Brasile di Parreira, con Bebeto e Romario in attacco.
Quello americano sembra anche essere quello della rivincita di Maradona: a 34 anni Diego è ancora decisivo contro la Grecia e trascina l'Argentina contro la Nigeria. Ma come è già successo anche a Napoli, il fuoriclasse argentino cade nella rete del doping: positivo all'efedrina e immediatamente squalificato. La squadra ne risente in maniera decisiva e viene eliminata dalla rassegna dopo le sconfitte con Bulgaria e Romania.
L'Italia arriva a fatica ai quarti con la sorprendente Nigeria. Nel girone eliminatorio Perdiamo contro l'Eire, mentre con la Norveglia Pagliuca viene espulso. Sacchi decide di sostituire Baggio che lo guarda stranito e gli dà del matto in mondovisione, Baresi si rompe un menisco, Dino Baggio firma il gol di un miracoloso successo. Con il Messico finisce 1-1 e a Boston gli azzurri si trovano ad affrontare i sorprendenti africani. Amounike batte Marchegiani e Gianfranco Zola viene espulso in maniera incredibile. Mancano due minuti all'eliminazione azzurra quando sale in cattedra Roby Baggio: il divin codino realizza la rete che porta la gara ai supplementari in cui ancora Baggio è decisivo. Benarrivo viene atterrato in area e Baggio realizza il rigore del successo.
A quel punto l'Italia vola: ai quarti battiamo la Spagna per 2-1 con reti di Dino e Roby Baggio, mentre in semifinale, contro la Bulgaria ancora Roberto Baggio realizza la doppietta che ci proietta in finale pur patendo un infortunio muscolare.
Il 17 luglio 1994 al Rose Bowl di Pasadena fa un caldo allucinante quando Italia e Brasile scendono in campo a giocarsi il titolo. Baggio è in campo nonostante l'infortunio, Baresi rientra a tempo di record dall'operazione al ginocchio. Massaro e Baggio provano a battere Taffarel, ma lo 0-0 non si sblocca nemmeno ai supplementari.
Si va ai rigori: Baresi calcia alto, ma Pagliuca devia il penalty di Marcio Santos. Per gli azzurri sbaglia anche Massaro, mentre Dunga batte Pagliuca. Alla fine, stremato, anche Baggio calcia alto il suo rigore. Dopo 24 anni il Brasile torna a festeggiare un titolo mondiale e, come nel 1970, a farne le spese sono proprio gli azzurri.