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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 17:00.

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La recentissima scoperta di consistenti giacimenti petroliferi costituisce la maggiore speranza dell'economia ghanese e ha conferito una tinta rosea al futuro delle attività estrattive del paese africano. In ogni caso, il sottosuolo è ricco anche di altre materie prime. Il Ghana è tra i maggiori produttori mondiali di oro (più di sessanta tonnellate all'anno), e può contare anche sull'estrazione di consistenti quantitativi di altri minerali, tra cui diamanti, bauxite e manganese.

Anche l'agricoltura, in cui è impiegata più della metà della popolazione attiva, garantisce un robusto flusso di esportazioni. La coltivazione principale è quella del cacao (il Ghana è il secondo produttore mondiale dopo la Costa d'Avorio), ma dal paese africano arrivano sui mercati esteri anche olio di palma, cotone, tabacco, gomma e arachidi. Una diffusa economia di sussistenza assicura altri prodotti al mercato interno. Le foreste coprono quasi un terzo della superficie del paese, ma sono soggette a una massiccia e spesso sconsiderata attività di deforestazione per il taglio di legno pregiato, soprattutto mogano e wawa. A Tema c'è un importante polo industriale con due fabbriche tessili, una raffineria di petrolio, un cementificio, alcune fonderie.

Nel paese ci sono anche vari stabilimenti che si occupano di trasformazione alimentare, fabbriche che producono vetro e una piccola attività di cantieristica navale. Il settore secondario ghanese è comunque incapace di saziare il fabbisogno del paese, che dipende in larga parte dall'importazione di beni e macchinari. Le rimesse degli emigrati costituiscono una voce importante nei bilanci delle famiglie ghanesi.

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