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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 17:00.
Membro del Nafta, l'Accordo di libero scambio dell'America settentrionale, il Messico ha grandi vincoli commerciali con Stati Uniti e Canada. Quinto produttore al mondo di petrolio, il paese centroamericano ha anche riserve di gas naturale, piombo, argento e altre materie prime. La distribuzione delle ricchezze e dei redditi è piuttosto iniqua. Il Messico, nel corso degli ultimi anni ha visto ridursi l'importanza del settore agricolo, che ora vale meno del 5 per cento del Prodotto interno lordo.
Le principali coltivazioni sono il mais, il tabacco e le banane. Una specialità messicana è la coltivazione dell'agave, rivolta all'industria tessile e alla preparazione del "pulque", una delle bevande nazionali. L'allevamento riguarda soprattutto bovini e suini. Molte importanti società industriali hanno sede in Messico, ad esempio la Cemex, che è il principale produttore mondiale di cemento e materiali per l'edilizia. Importante l'industria automobilistica: oltre agli stabilimenti Volkswagen di Puebla, in cui vengono costruiti alcuni modelli del marchio tedesco, altre case straniere hanno fabbriche di componentistica nel paese centroamericano.
Rilevante il settore agroalimentare: il gruppo Gruma è il primo produttore mondiale di farina e il Grupo Modelo, proprietario di marchi come Corona, è una delle principali aziende mondiali nel settore birrario. Nei pressi del confine con gli Stati Uniti, ma non soltanto, sono sorte migliaia di imprese note come "maquiladoras", in cui, in concorrenza con la Cina, si assemblano per conto di imprese straniere componenti di importazione, in particolare nei settori tessile, automobilistico, elettrico ed elettronico. Due voci di grande rilievo nell'economia messicana sono il turismo e le rimesse dei molti emigrati in America settentrionale