Vittima dello scoppio della bolla immobiliare e di un eccessivo entusiasmo per la propria crescita degli ultimi anni, la Spagna si trova alle prese con le cicatrici della consistente recessione dell'anno scorso, con prospettive di una ripresa particolarmente lenta al confronto con gli altri principali paesi dell'Unione europea e soprattutto con un tasso di disoccupazione che ha raggiunto il 20 per cento. L'agricoltura spagnola si basa, oltre che sulla coltivazione dei cereali, della frutta (in particolare agrumi) e degli ortaggi, su una diffusa viticoltura.

Imponente la produzione di olio, in cui Madrid è al primo posto nella classifica mondiale. Il paese ha anche un ruolo di primissimo piano, insieme con il vicino Portogallo, nella produzione di sughero. L'allevamento di ovini e suini consente un'abbondante produzione di lana, nonché la confezione dei rinomati prodotti che escono dai salumifici iberici.

Di grande rilievo è l'attività della flotta di pescherecci, specie nei porti affacciati sull'Atlantico. Circa la metà dell'energia prodotta in Spagna è dovuta alla rete di centrali nucleari collocate nel paese, ma è in grande sviluppo anche lo sfruttamento delle fonti rinnovabili: nel 2009 il paese si è collocato al primo posto del mondo nella produzione di energia solare e al terzo per quanto riguarda l'eolico. Le industrie siderurgiche, chimiche e le raffinerie sono concentrate nelle zone settentrionali e in Catalogna.

Di centrale importanza sono anche il settore automobilistico (che conta anche su un marchio nazionale, Seat, controllato dal gruppo Volkswagen) e quello agroalimentare, specializzato nella produzione di salumi, formaggi, olio, vino e birra. Rilevante è anche l'attività dei lanifici e dell'industria tessile in genere, così come lo sono le concerie e i calzaturifici. In questo ambito, vari marchi spagnoli come Camper, Desigual, Astore e Loewe sono noti anche all'estero. Nel bilancio nazionale ha un peso importante il turismo.