Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2010 alle ore 17:29.
Continua a rafforzarsi la presenza di Ikea in Italia. La multinazionale svedese, che nel nostro paese ha circa 6.500 dipendenti, nel giugno scorso ha compiuto 250 assunzioni in occasione del lancio del punto vendita di San Giuliano Milanese e nel marzo del 2011 assumerà altre 210 persone a Catania, dove aprirà un nuovo negozio.
"In queste settimane stiamo facendo la prima selezione tra 45mila candidature, arrivate tutte attraverso il nostro sito. Più avanti inzieremo i colloqui. Nella nuova sede siciliana impiegheremo soprattutto addetti alle vendite, alla logistica e al servizio clienti e un certo numero di persone da inserire nelle aree food. Inoltre, in questo momento siamo alla ricerca di quattro figure manageriali", spiega il responsabile del personale di Ikea Italia, Alessandro Lagazio.
Se si guardano questi numeri si può dire che Ikea Italia non ha sentito la crisi...
"Da noi non c'è stato alcun taglio. Al contrario, come si vede, abbiamo assunto nuove persone. Tuttavia, posso dire che negli ultimi anni la politica delle assunzioni è stata più prudente e in certi casi si è preferito, in particolare per le mansioni di maggiore responsabilità, valorizzare risorse interne piuttosto che rivolgerci a figure professionali esterne. E questo ha incrementato ulterioremente le opportunità di carriera dei nostri dipendenti".
Quali caratteristiche deve avere un candidato per sperare nell'assunzione?
"Prima di tutto consideriamo valori umani. Ikea desidera offrire la possibilità di crescere in termini professionali a persone generose e oneste. Fattori importanti sono la disponibilità a collaborare con i colleghi, la voglia di migliorarsi sempre, la capacità di reagire positivamente ai cambiamenti di programma e di trovare a ogni problema la soluzione più semplice. Poi, ovviamente, conta che il candidato possa vantare un percorso lavorativo coerente con il profilo che cerchiamo. Ma per le mansioni che non richiedono competenze tecniche specifiche le motivazioni sono davvero importanti. Per le figure manageriali acquistano, invece, un peso maggiore il curriculum e i risultati raggiunti nelle esperienze professionali precedenti"
E come fate a individuare i candidati che hanno i valori e le qualità che desiderate?
"La lettera di presentazione già dice molto in relazione all'indole di una persona e alle sue motivazioni. E poi nei sia colloqui di gruppo sia in quelli individuali facciamo domande e creiamo situazioni che ci permettono di evidenziare i tratti caratteriali delle persone esaminate".
Se una persona over 50 perde il posto di lavoro come deve fare per reinserirsi?
"Ikea ha dipendenti di tutte le età. Senza dubbio i giovani sono di più in termini percentuali. Ma non abbiamo alcuna preclusione per candidati over 50. Anzi, spesso persone più mature contibuiscono a grazie alle loro qualità umane migliorare le relazioni all'interno di un reparto, portando serenità ed equilibrio. E in molti casi non sono decisive nemmeno le esperienze professionali precedenti. Le faccio un esempio: in queste settimane stiamo scegliendo addetti alle vendite per il negozio di Catania. Non è detto che assumeremo solo chi ha già lavorato come venditore. Infatti, anche chi non è più giovanissimo e magari in precedenza ha fatto l'operaio potrà essere selezionato se mostra di avere le giuste motivazioni e qualità relazionali idonee all'impiego".
Usate i social network per la ricerca del personale?
"Di solito valutiamo soltanto le candidature che arrivano al nostro sito web. Tuttavia, quando si tratta di assumere dei manager e di fare selezioni più mirate, possiamo anche servirci dei social network".
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Ultimi di sezione
-
Gli economisti
Perché preoccuparsi per la Francia?
di Paul Krugman
-
gli economisti
Krugman: il dibattito sull'austerity è politicizzato
di Paul Krugman
-
Italia
A Theory About European Naval Domination
di Paul Krugman
-
Italia
Una teoria sul predominio navale dell'Europa
di di Paul Krugman
-
IL PIANO JUNCKER
Gros: consumi prima che investimenti
di Daniel Gros