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Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2010 alle ore 15:16.
Qual è la prima cosa che guarda un ufficio del personale nel valutare un curriculum? Lo abbiamo chiesto ad alcune aziende. Grandi, medie e piccole. Attive in diversi business. Alcune ci hanno permesso di pubblicare il curriculum, rigorosamente anonimo, dell'ultima persona che hanno assunto. I criteri di selezione sono i più disparati. Ci sono alcune regole base: conoscenza delle lingue, esperienze all'estero, disponibilità. Ovviamente età rapportata al titolo di studio e ai lavori già svolti. (Vai a Job24).
Poi, dipende dall'azienda. Per Google, ad esempio, contano creatività, curiosità e flessibilità. Ikea guarda ai risultati concreti nelle precedenti esperienze professionali. Solar ventures, una delle aziende che ha aumentato le dimensioni grazie alla corsa delle energie rinnovabili, guarda anche le esperienze non professionali. Come, per esempio, l'attività sportiva a livello agonistico. C'è anche chi preferisce candidati molto attivi su Facebook, Linkedin e Twitter e chi invece, per tutelare la riservatezza delle informazioni aziendali, chiede ai dipendenti di cancellarsi dai social network. Ecco, qui sotto, le testimonianze e alcuni curricula.
Per Google le competenze online servono, ma non sono necessarie
Microsoft: nel curriculum contano intelligenza e adattabilità
Il valore del risultato e dell'esperienza per Ikea
Sport agonistico o lavoro durante l'università per i green job di Solar ventures
Spirito imprenditoriale e risultati per il marketing di LBi
La passione per la tecnologia è la magia dei nostri dipendenti (PrivateWave)
Per Enel contano l'età e il titolo di studio
Lutech: per il senior conta la propensione alla sfida
Nel private equity conta la riservatezza: Facebook è bandito
Casa.it assume 2.0: ci vogliono almeno 150 amici su Facebook, 50 su Linkedin, 20 su Twitter e un blog
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