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Questo articolo è stato pubblicato il 21 aprile 2011 alle ore 08:14.
Ma ha ancora un futuro un distretto come Lumezzane, abbarbicato sulle montagne bresciane? «Senz'altro – assicura Bonomi – a patto che gli imprenditori sappiano alzare l'asticella della qualità e del servizio ai clienti. Qui si trovano competenze, capacità e tecnologie che non si possono e non si devono perdere. E dovremo continuare a investire e innovare».
«Serve uno stimolo forte, una specie di bonus Tremonti – incalza Bugatti – per accelerare gli investimenti altrimenti il distretto perde colpi, soprattutto nelle piccole e micro imprese. E dovremo abbandonare le produzioni a minor valore aggiunto dove il costo del lavoro diventa determinante». E poi bisognerà andare a cercare nuovi mercati, insiste Bonomi, oltre l'Europa. Bugatti ammette: «Stiamo studiando il mercato per andare in Cina, cominceremo con qualche fiera, cercheremo accordi con distributori locali: è un bel rischio, ma il futuro è là».
Il distretto ha ancora un futuro, insiste Bonomi, ma, come sottolinea, «Lumezzane, da sola, non basta più»: con 23.800 abitanti è il secondo centro della provincia, forse il primo per densità di imprese e fatturato per abitante. Ma i collegamenti sono un problema vero, dagli anni 60 gli imprenditori reclamano l'autostrada che li colleghi al mondo. Ora, sembra, che progetto e fondi ci siano, ma i lavori non partono per l'opposizione di tanti micro-comitati locali. E Lumezzane resta nel suo isolamento, dove la competizione tra imprenditori si mischia con l'individualismo spinto. I parcheggi sono risicati, come gli spazi per costruire o ampliare i capannoni : le due zone industriali sono sature, una terza dovrebbe partire entro fine anno.
Quel mix di spazi mancanti e collegamenti inadeguati spinge centinaia di imprese verso Ospitaletto o lungo la A4. «Noi stessi – spiega Bonomi – in agosto ci trasferiremo a una ventina di chilometri da qui, pur mantenendo un presidio in città». Si spostano in pianura o, anche, all'estero: secondo il centro studi dell'Aib le imprese estere partecipate da aziende "lumezzanesi" erano 55 nel 2008, con oltre 5mila addetti e un fatturato di 670 milioni.
Anni fa sono state calcolate le imprese nate a Lumezzane che poi si sono trasferite in altri paesi del bresciano. L'elenco era arrivato a più di 300; ora si sta aggiornando per un libro che uscirà nei prossimi mesi: «Non siamo distanti da 500 imprese emigrate – assicura Bugatti –. Mi piace pensare che Lumezzane sia quasi un incubatore di imprese che poi, quando si ingrandiscono, vanno in zone più servite».
L'IDENTIKIT
Alta densità
Le aziende del distretto di Lumezzane sono 1.089 e danno lavoro a circa 10mila addetti. Sono specializzate nella lavorazione di metalli non ferrosi.
La risalita
Tra il 2008 e il 2009 i fatturati si sono ridotti in modo drastico: -41,6% per la metallurgia, -25,2% per rubinetti, valvolame e casalinghi, -31,2% per le macchine utensili. Ma ora hanno recuperato il terreno
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