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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2011 alle ore 08:48.

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Un plebiscito dalla ex Bertone (Ansa)Un plebiscito dalla ex Bertone (Ansa)

Il piano Fiat per il rilancio della ex Bertone incassa il pieno dei consensi tra i lavoratori delle Officine automobilistiche Grugliasco: il 93% dei dipendenti è andato a votare, i sì sono stati 886 (88%), i no 111, le schede nulle 10, le bianche 4.

La Fiat con un comunicato esprime «apprezzamento per il grande senso di responsabilità dimostrato dai dipendenti», e conferma che «in presenza della firma di un accordo e dell'esistenza delle condizioni applicative necessarie provvederà a dare il via libera al piano di investimenti». Per effettuare l'investimento di oltre 500 milioni necessario per produrre il nuovo modello Maserati del segmento E alle Oag della ex Bertone – dove da sei anni i circa 1.100 lavoratori sono in cassa integrazione o trasferiti in altri impianti –, la Fiat ha chiesto l'applicazione dal prossimo 1° gennaio del contratto di primo livello oggetto dell'intesa dello scorso 29 dicembre, applicato a Pomigliano, bersaglio della Fiom che ha presentato un ricorso al tribunale di Torino. In quel contratto è contenuta la clausola di responsabilità che secondo l'azienda serve a garantire la governabilità dello stabilimento, poiché vincola i sindacati al rispetto delle intese sottoscritte prevedendo sanzioni economiche a carico di sindacati e provvedimenti disciplinari per i singoli lavoratori in caso di violazione degli accordi, oltre alle misure di contrasto dell'assenteismo come il mancato pagamento della quota di malattia a carico dell'azienda in caso di picchi anomali.

A differenza delle precedenti vertenze, a Grugliasco la novità è arrivata dalle Rsu – che avevano sollecitato il referendum – in particolare dai 10 dei 16 rappresentanti Fiom che hanno detto sì alla proposta Fiat per salvare l'investimento. A differenza della Fiom che ha confermato la linea tenuta a Mirafiori e Pomigliano: considera la consultazione «un ricatto dell'azienda» e non si sente vincolata dall'esito del referendum. Incassato il sì, i sindacati che hanno ottenuto il pieno mandato dai lavoratori nei prossimi giorni dovranno chiedere il tavolo per formalizzare l'accordo con l'azienda e firmare l'intesa.

Per il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi «il buon senso ha prevalso sull'ideologia», il programma Fabbrica Italia «segna un altro significativo passo avanti che a questo punto nemmeno i percorsi giudiziari possono mettere in discussione». Alla leader della Cgil che ha scelto di non commentare la vicenda – in Corso d'Italia si dice per «evitare di sparare sulla croce rossa» – ha fatto riferimento il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni: «È una sconfitta clamorosa per la dirigenza della Fiom. Se la Cgil saprà trarne le conseguenze sarà una vittoria per l'unità sindacale. La nostra collega Camusso vedo che è contenta di questa sconfitta». Per il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, Grugliasco «é la dimostrazione più chiara che la Fiom ha preso strada di separarsi dal mondo in cui vive e dai propri iscritti, abbandonandoli a decidere da soli». Soddisfatto il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota: «Mi auguro adesso che tutta la concentrazione e le energie siano rivolte agli investimenti da fare e che i modelli prodotti abbiano successo».

La Fiom ha convocato il comitato centrale il 9 maggio per riflettere sulla vicenda: l'ala di Giorgio Cremaschi ha contestato la posizione dei delegati Fiom della Rsu. Per Giuseppe Farina (Fim-Cisl) «alla caduta di credibilità del gruppo dirigente della Fiom c'è una sola alternativa: la firma degli accordi Fiat». Per Rocco Palombella (Uilm) «la Fiom dovrebbe firmare l'intesa e ritirare il ricorso giudiziario per Pomigliano». Per Federico Bellono (Fiom) «hanno vinto i lavoratori che seguendo la linea della Rsu e pur dissentendo con Fiat hanno restituito a Fiat la responsabilità di fare l'investimento». L'attenzione è rivolta alla riunione odierna delle Rsu della ex Bertone convocata per decidere sulla verifica del mandato.

I NUMERI
Per il rilancio delle Officine
Automobilistiche Grugliasco, rilevate dall'amministrazione controllata nel 2009, si prevede un investimento di 550 milioni di euro per produrre da fine 2012 un nuovo modello Maserati del segmento E

A regime
si prevede una produzione fino a 50mila vetture l'anno con il reimpiego dei 1.100 dipendenti da sei anni in cassa integrazione

Fiat
applicherà lo stesso contratto di Pomigliano, con il graduale passaggio ai 18 turni, con la clausola di garanzia per la governabilità dello stabilimento

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