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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2011 alle ore 16:51.

La Banca centrale europea ha lasciato invariati i tassi di interesse all'1,25%, il livello a cui ha fissato il costo del denaro il mese scorso. E, a giudicare da come gli analisti hanno interpretato le parole del governatore Jean-Claude Trichet, dovrebbe mantenere questa soglia anche il mese prossimo. La decisione sui tassi «stata presa all'unanimità». Ha detto Trichet rispondendo alle domande della stampa al termine della riunione che si è svolta oggi ad Helsinki.
Per gli analisti tassi invariati anche a giugno
Il messaggio che emerge dalle parole del presidente della Bce è che l'istituto di Francoforte non è pronto ad alzare i tassi d'interesse il mese prossimo. Lo spiega l'economista di Unicredit Marco Valli in una nota, sottolineando che Trichet non ha usato il termine «strong vigilance» (forte vigilanza, ndr) che secondo il mercato avrebbe indicato un rialzo del costo del denaro a giugno. Stando alle stime di Unicredit il tasso di rifinanziamento a fine 2011 si attesterà all'1,75 per cento.
La fragilità dei paesi periferici non inciderà sui tassi
Dalla riunione odierna è emersa anche l'indicazione che la politica monetaria della Bce non risentirà fragilità dei paesi periferici dell'Eurozona. «Assolutamente no - ha detto Trichet - La nostra responsabilità riguarda la stabilità dei prezzi nell'area euro nel suo complesso».
L'euro frena sotto 1,47
Drastico ribasso per l'euro che tratta a 1,4677 dollari contro gli 1,4863 dell'apertura e gli 1,4833 di metà seduta. La corsa al ribasso è iniziata dopo che Trichet non ha insistito - secondo gli esperti. con sufficiente enfasi sul rischio inflazione, il che sarebbe invece stato interpretato come il preannuncio di un nuovo aumento del costo del denaro di 25 punti base a giugno.
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