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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2011 alle ore 15:03.
Negli Stati Uniti nel mese di maggio sono stati creati 54.000 posti di lavoro, ben al di sotto delle attese degli analisti che ipotizzavano un incremento di almeno 160.000 unità. Inoltre il tasso di disoccupazione nel mese è salito al 9,1% dal 9% di aprile. Il consensus era per una discesa del tasso all'8,9 per cento. Non si registrava un numero di nuovi occupati così basso dal settembre 2010, quando il dato si segnò un calo pari a 29mila unità. Il dato alimenta ulteriori timori sulla ripresa nella prima economia del mondo (nell'osservatorio del'economia i grafici storici sull'andamento delle principali economie mondiali).
Dato peggiore del previsto
Il tasso di disoccupazione è invece il più elevato dallo scorso dicembre. I nuovi occupati nel settore privato sono scesi a 83mila contro i 175mila previsti dagli analisti e i 251mila di aprile, dato rivisto al ribasso dalla precedente lettura di 268mila. Nella pubblica amministrazione si è invece registrato un calo degli occupati pari a 29mila unità, oltre i 24mila attesi e peggio del decremento di 19mila unità di aprile.
Salari in crescita
Le retribuzioni orarie nel settore privato sono cresciute dello 0,3%, un incremento maggiore dello 0,2% previsto e dello 0,1% di aprile. Su base tendenziale la crescita delle retribuzioni orarie è pari all'1,8 per cento. Il dipartimento del Lavoro sottolinea che gli uragani che hanno colpito gli Usa non hanno avuto un impatto evidente sul dato.
L'impatto sui mercati
Il dato ha colto di sorpresa i mercati reduci da una mattinata di timidi rialzi. Il contraccolpo maggiore si registra sul valutario con il dollaro che scivola a quota 1,4506 euro. Il biglietto verde ha chiuso la seduta di ieri a 1,4443 euro e in mattinata è arrivato a quota 1,4494.
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