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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2011 alle ore 17:24.

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Dopo il maxiemendamento alla legge di stabilità «potrebbero esserci decreti e disegno di legge». La conferma arriva dal premier, Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa al termine del vertice di Cannes. «Per quello che non sarà ricompreso nel maxiemendamento - ha detto - utilizzeremo altri veicoli che potrebbero essere decreti legge o, dato che i tempi di attuazione delle misure sono diversi, potremo lavorare anche attraverso un disegno di legge». In particolare, il governo sta lavorando a «un disegno di legge che conterrà numerose norme di supporto alla crescita e allo sviluppo, con semplificazioni e deregolamentazioni». Berlusconi ha anche confermato l'intenzione del governo di porre la fiducia sul ddl stabilità e sul maxiemendamento. Le misure anticrisi inserite nel maxiemendamento alla legge di Stabilità «saranno approvate entro fine novembre». Il premier ritiene che la maggioranza sia solida.

Napolitano: attuare impegni chiesti da Bruxelles, ancora generici
«Gli obiettivi sottoscritti a Bruxelles dall'Italia il 26 ottobre vanno attuati tempestivamente, puntualizzandoli nei loro termini rimasti generici o controversi; vanno attuati, e anche rafforzati e arricchiti», ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Bari.

Non ci sarà la norma sui licenziamenti
Berlusconi ha confermato che nel maxiemendamento alla legge di stabilità con le prime misure anticrisi «non ci sarà la riforma del mercato del lavoro» all'interno della quale, secondo quanto riporta la lettera di intenti alla Ue, dovrebbero essere previsti i cosiddetti licenziamenti facili. La metraia sarà prima discussa in un incontro con la parti sociali, con Confindustria, Confcommercio e sindacati.

Schifani: coinvolgere le opposizioni nella migliore maniera
«A me interessa che in Senato vengano coinvolte le opposizioni nella miglior maniera possibile», ha detto da Gorizia il presidente del Senato, Renato Schifani, riferendosi al maxiemendamento sulla legge di stabilità che arriverà lunedì in Senato. «Occorre raggiungere - afferma il presidente del Senato - il massimo della condivisione sulle scelte strategiche per evitare la speculazione dei mercati internazionali sul nostro Paese. Farò di tutto perchè il dibattito sulla legge di stabilità sia ampio e dialetticamente costruttivo come è stato in passato». Fiducia? «Mi auguro nel caso intese in Commissione».

Tremonti: fare in fretta
Dal canto suo il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha anche sollecitato il Parlamento a esaminare in fretta le misure presentate come maxiemendamento al ddl stabilità: ««il lavoro del Parlamento deve avere un ritmo molto diverso da quello pianificato prima. Si impone», ha detto ancora Tremonti, «una disciplina particolare e in qualche modo straordinaria». Il maxiemendamento, per la verità, è stato approvato dal Consiglio dei ministri, ma non è ancora disponibile. Sarà in commissione Bilancio al Senato, salvo slittamenti, lunedì pomeriggio.

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