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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2011 alle ore 16:47.

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Sul podio tra le Pmi/1

Tetra Pak in vetta puntando su libertà e innovazione
Libertà, responsabilità, qualità, innovazione. La Tetra Pak Packaging Solution spa di Modena è una sintesi di questi concetti: e non potrebbe essere diversamente considerato che lo stabilimento emiliano è uno dei maggiori centri mondiali di ricerca e sviluppo sui sistemi di confezionamento asettico della multinazionale svedese. La sede modenese può contare su oltre 750 dipendenti (con un'età media di 37 anni), apparecchiature all'avanguardia e una policy aziendale articolata intorno a quattro core value: Customer Focus & Long-Term View, Quality & Innovation, Freedom & Responsibility, Partnership & Fun. «Ciò che guida la nostra attività quotidiana è l'attenzione verso le persone con cui operiamo e che sono il principale asset di Tetra Pak - sostiene l'amministratore delegato Ivano Selmi -. Un corretto bilanciamento tra vita e lavoro diventa in questo senso una priorità da raggiungere e salvaguardare, dando massima libertà d'azione ai nostri dipendenti ma chiedendo loro in cambio un grande senso di responsabilità, che è la condizione necessaria per poter mantenere standard così elevati di produttività e di benessere in azienda». Ecco dunque la flessibilità degli orari, la possibilità del telelavoro (a tutti i lavoratori è stato fornito un laptop con chiavetta internet veloce), la facilitazione di una lunga serie di servizi domestici (la lavanderia in ufficio, un filo diretto con i tecnici delle manutenzioni, un servizio per la pulizia della casa) e otto benefit plans differenziati sulla base delle necessità dei lavoratori. «Per sostenere la maternità delle donne abbiamo poi una convenzione con l'asilo nido comunale, che noi stessi abbiamo costruito e poi donato all'amministrazione, nel quale abbiamo delle quote riservate - prosegue Selmi -. Sul fronte benessere infine abbiamo realizzato in azienda un'area wellness con palestra». Il tutto senza dimenticare l'impegno sociale e lo svago: «Abbiamo un gruppo sportivo, uno di volontari, un club che si dedica alla formazione artistica. Tutti interventi e progetti, di cui alcuni a bassissimo costo, che consentono di creare un clima di collaborazione e rispetto reciproco d'eccellenza».

Sul podio tra le Pmi/2

Flessibili e multimediali: la rivoluzione di Cisco
Cisco ha un'ambizione: cambiare il modo in cui il mondo lavora, vive, gioca, apprende. Una rivoluzione che per la multinazionale leader nella realizzazione e nella fornitura di soluzioni e di apparati di networking non può che partire dal suo interno. Sempre che un interno ci sia: «L'ufficio è ovunque - esordisce David Bevilacqua, amministratore delegato per l'Italia -: oggi tutti i dipendenti di Cisco sono dotati delle stesse tecnologie che produciamo, di strumenti di lavoro che rendono irrilevante il luogo in cui si è fisicamente. Ovunque tu ti trovi hai accesso dal telefonino, dal computer o da qualsiasi altro strumento digitale a tutte le funzioni dell'ufficio». Addio presenza fisica dunque e spazio sempre maggiore alla flessibilità, che consente di bilanciare al meglio le esigenze di vita con quelle di lavoro. Ma ciò non significa assenza di condivisione o interazione, che è anzi favorita e incentivata. Come negli incontri settimanali del venerdì, quelli della "Friday University", che mette a confronto esperti delle più diverse discipline con l'intero organico aziendale: «È un programma di aggiornamento che portiamo avanti da ormai tre anni e che coinvolge tutti i nostri dipendenti - sostiene ancora Bevilacqua -. In questo caso però richiediamo la loro presenza fisica nelle sedi di Milano e Roma: vogliamo infatti che la collaborazione e la socializzazione tra tutti i dipendenti, che è una delle leve strategiche su cui poggia la filosofia aziendale di Cisco, avvenga anche su tematiche esterne al nostro business».
Ampio spazio infine è dedicato al potenziamento della mobilità interna e allo sviluppo dei talenti. Attraverso una nuova piattaforma di recruitment aziendale, il Talent Connection, le migliaia di lavoratori della multinazionale dell'elettronica sono collegati in tempo reale con le opportunità di carriera del "mercato Cisco". L'intenzione è duplice: da un lato permettere ai manager che devono integrare nuove figure nel proprio team di avere accesso a un canale diretto di scouting interno, e dall'altro favorire in questo modo e accelerare la crescita dei talenti già presenti in azienda.

Sul podio tra le Pmi/3

Merito, condivisione, confronto le parole d'ordine per Microsoft
«Il valore aggiunto di Microsoft? Le sue persone». Merito, condivisione, confronto. Le parole d'ordine della multinazionale fondata da Bill Gates nel 1975 sono le stesse da anni, quelle intorno a cui il gruppo di Redmond ha investito e continua a investire sforzi organizzativi e risorse economiche. Luca Valerii, direttore delle risorse umane di Microsoft Italia, è convinto che «per un'azienda come la nostra, per la quale la capacità di attrarre i migliori talenti in qualsiasi disciplina è fondamentale, l'impegno profuso nei confronti del proprio personale è quello che dà un maggiore ritorno di valore». Far sentire tutti i collaboratori parte integrante del gruppo, coinvolgerli nella gestione e nei processi decisionali, sostenerli e valorizzarli, sono le strategie perseguite in tutte le sedi della compagnia. A partire da quella di Milano, l'Innovation Campus, che è stata ripensata attraverso il concetto del Workplace Advantage, che concepisce l'evoluzione del luogo di lavoro come elemento fondante per la realizzazione del potenziale di ciascun dipendente. Il quale è libero di gestire come meglio crede il proprio carico di impegni e il proprio tempo: «Uno dei nostri capisaldi è la massima flessibilità che viene data a tutti i collaboratori - spiega ancora Valerii -: ciascuno sa quando e dove è più produttivo, perciò può decidere se lavorare da casa o venire in sede, se cominciare il servizio la mattina presto o concentrarsi in altri orari. Stabiliti gli obiettivi, in accordo con il proprio manager, è il dipendente che gestisce il percorso attraverso il quale raggiungerlo, e solo il raggiungimento di esso e non le ore strascorse in ufficio determina la valutazione del suo operato». Ma non è il solo ambito nel quale il lavoratore abbia voce in capitolo: le indagini di clima, le riunioni, le occasioni di confronto e gli altri momenti di ascolto organizzati periodicamente servono all'azienda per trovare conferme e coinvolgere sempre più persone nel processo decisionale. «Trasformiamo i feedback in piani d'azione, e riconosciamo così il merito di chi contribuisce in maniera attiva allo sviluppo di Microsoft».

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