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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2011 alle ore 16:15.
L'ultima modifica è del 25 giugno 2011 alle ore 10:02.
16.12 - "Abbiamo già trovato un accordo con Banca d'Italia per fondere la banca di Legnano con la Cassa di risparmio di Alessandria" ha spiegato il direttore di Bpm, Enzo Chiesa, parlando del futuro del gruppo. "Stiamo cercando di capire se poi fondere la Banca Popolare di Mantova con la Legnano e Alessandria o se fonderla in Bpm. Si tratta di una tecnicalità perché in Mantova ci sono delle minorities e si creerebbe una società a capitale diffuso" ha continuato Chiesa, aggiungendo che "l'accordo con Banca d'Italia prevede che sia tenuta da una parte la cooperativa e dall'altra laSpa"
16.10 - "Entro una settimana" avremo un nuovo incontro con Banca d'Italia, ha spiegato Massimo Ponzellini, presidente di Bpm, durante la conferenza stampa a seguito dell'assemblea degli azionisti. L'appuntamento sarà fissato dopo le festività dei patroni di Roma, San Pietro e Paolo, ha precisato Ponzellini.
16.05 - "Non è che cambiando da tre a cinque deleghe l'associzioni Amici della Bpm ha paurra di perdere il controllo della banca. Il problema della governance è diverso: dovremo stabilire insieme a loro cosa andrà cambiato" ha dichiarato il presidente di Bpm, Massimo Ponzellini, aggiungendo: "Quello delle deleghe è l'ultimo dei problemi. Il vero problema è qual è il limite per cui si riesce ad essere un'azienda che riesce a stare sul mercato senza perdere i valori e la tradizione di una banca cooperativa". Bisognerà trovare il giusto punto di equilibrio, ha spiegato Ponzellini, tra la natura cooperativa e la capacità della banca di rimanere sul mercato quotata in Borsa.
16.00 - "Ieri sera è stato chiuso il consorzio di garanzia per l'aumento di capitale", ha dichiarato Enzo Chiesa, direttore generale di Bpm, aggiungendo che "le clausole di uscita sono quelle solite, non ci sono clausole speciali". L'accordo con Mediobanca, ha ricordato Chiesa, era già stato firmato a maggio, "quindi la banca era già coperta".
15.50 - "Non è confermato che Franco Debenedetti si dimetta. Io l'ho letto sul giornale e poi l'ho chiamato" ha commentato Massimo Ponzellini, presidente di Bpm, riguardo all'annuncio del consigliere Debenedetti di dimettersi se non fosse passata la proposta di aumento delle deleghe. "Sarebbe proprio un peccato - ha continuato - perchè è un membro stimato del consiglio. Quella sì che sarebbe una sconfitta"
Ore 15.40 - "La proposta di aumentare le deleghe da tre a cinque non è stata accettata dall'assemblea. Molta attenzione è stata posta su questo per valore simbolico, ma non pratico" ha dichiarato il presidente della Bpm, Massimo Ponzellini, nella conferenza stampa al termine dell'assemblea, aggiungendo: "Piccolo peccato perché altrimenti avremmo fatto l'en plein". Sui risvolti che potrebbe avere il voto contrario dell'assemblea nei rapporti con Banca d'Italia il direttore generale Enzo Chiesa ha dichiarato: "Con la vigilanza c'è un rapporto continuo e torneremo a discutere con loro dell'esito dell'assemblea". Ponzellini ha aggiunto che "l'aumento delle deleghe era solo un passaggio di quelli richiesti da Banca d'Italia nell'ambito della revisione della governance". "L'associazione Amici della Bpm - ha proseguito Ponzellini - ha sempre detto che non è contraria all'aumento delle deleghe, è contraria in questo momento in concomitanza con l'aumento di capitale. Riteneva questo passaggio troppo accelerato. Porteremo avanti il discorso di riforma della governance e verrà riesaminato anche il problema delle deleghe e dei meccanismi di voto in futuro"
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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