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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 16:58.
Prima potenza economica mondiale, gli Stati Uniti, con la crisi dei mutui subprime e il fallimento di aziende finanziarie come il colosso Lehman Brothers, sono stati l'epicentro della crisi economica globale. Il settore dei servizi vale circa i due terzi del Prodotto interno lordo americano. Enorme rilievo hanno le banche, le assicurazioni, le società finanziarie, le grandi catene distributive come Wal-Mart e il terziario in genere. Eppure i settori agricolo, minerario e industriale mantengono enorme importanza nel contesto dell'economia nazionale.
Terzi al mondo per produzione di petrolio (e primi per importazioni), gli Stati Uniti hanno un sottosuolo ricchissimo: carbone, ferro, gas naturale, rame, piombo, bauxite, zinco, oro, molibdeno e ogni altro ben di Dio. L'agricoltura produce cereali (soprattutto frumento e mais), cotone, soia, tabacco, frutta. Sempre più importante e di alta qualità è la viticoltura, concentrata in California. Abbondante la produzione di legno, proveniente soprattutto dalle foreste di conifere. Anche l'allevamento intensivo è molto diffuso, in particolare di bovini, suini e pollame. Forte anche il comparto ittico.
Le industrie statunitensi sono sviluppate in ogni ambito. Il settore automobilistico, concentrato soprattutto intorno a Detroit e dominato dalla cosiddette Big Three (GM, Ford e Chrysler), è entrato da qualche anno in profonda crisi e ha beneficiato di un generoso aiuto da parte dello stato. Gli altri settori principali dell'industria americana sono: metallurgico-siderurgico, tessile, chimico, aeronautico e aerospaziale. Nel ramo agroalimentare operano aziende famosissime, come Coca-Cola, Budweiser, Kellogg's.
rMolti celebri marchi di articoli per la cura del corpo, di prodotti di bellezza e di detersivi sono di proprietà della Procter and Gamble Company. Le aziende a elevato contenuto tecnologico come Microsoft e Apple sono concentrate soprattutto in California.