Mondiali di calcio Sudafrica 2010

Notizie Sport

Scusi, a che stadio è il made in Italy?

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2010 alle ore 08:05.

Nella grande zucca reinventata per i mondiali di calcio a Johannesburg domani si giocherà la partita d'inizio dei mondiali di calcio e l'11 luglio verrà alzata la coppa della vittoria. Cimolai da Pordenone – 3 stabilimenti, 250 milioni di euro di fatturato e 700 lavoratori – nel mosaico di pannelli in fibro-cemento dai colori della terra e del fuoco, nella copertura a sbalzo sugli spalti e in tutta la struttura, si gioca invece la carta di player nei grandi eventi sportivi. Come sia stato possibile che il progetto di Boogertman and partners - studio di architettura sudafricano - sia poi stato realizzato da una società italiana, nel racconto di Luigi Cimolai appare abbastanza semplice: «Chi si è qualificato ha partecipato alle gare e si è misurato con le altre imprese sul prezzo». Tutto qui.

La commessa del Soccer city stadium ha un valore di 70 milioni di euro, che comprende le 7.700 tonnellate d'acciaio, i 53mila metri quadrati di membrane e i 40mila metri quadrati di pannelli in fibra di cemento che sono stati lavorati negli stabilimenti friulani di Cimolai. Il tutto è poi stato imbarcato nel porto di San Giorgio Nogaro, nel consorzio dell'Aussa Corno (Udine), e montato da «operai sudafricani, circa 250 nei picchi di lavoro, coordinati dai nostri ingegneri e caposquadra» dice Cimolai.

Il Soccer city stadium è certo un segno molto visibile del made in Italy in Sudafrica. Ma è uno tra i pochi segni. Per ragioni di pianificazione strategica o per l'oggettiva difficoltà a lavorare nel paese le imprese italiane che hanno partecipato alle opere dei mondiali di calcio in Sudafrica si contano sulle dita delle mani. Oltre a Cimolai c'è Grandi manifacturing. Ma anche la Cooperativa muratori e cementisti di Ravenna, da anni presente in Sudafrica, che ha costruito una strada a Nelspruit, nella regione della Mpumalanga (18 milioni di euro) e un incrocio con viadotto, riabilitazione e allungamento delle strade esistenti a Johannesburg, da Gillooly's verso l'aeroporto (100 milioni di euro). Adesso con Impregilo sta costruendo il Pumped storage system da 1.340 mw di Ingula, a ovest di Durban (560 milioni di euro). E poi c'è la Fael Luce di Agrate Brianza che, come spiega Luciano Parravicini, presidente del cda, «ha fornito gli impianti che illumineranno il Sugar Ray Xulu Stadium di Durban».

La Technogym, infine, ha fornito le attrezzature per il centro dove si allenano gli arbitri Fifa e per 16 squadre tra cui Italia, Francia, Brasile, Inghilterra, Sud Africa. «La gran parte del nostro sistema produttivo non ha approfittato di questa opportunità» spiega il direttore dell'Ice in Sudafrica, Gianpaolo Bruno. A fronte dell'inerzia italiana c'è stata l'energia della Germania che aveva il vantaggio competitivo di aver ospitato i precedenti mondiali, e della Francia. Entrambe sono state abili a condurre partnership con le imprese africane e alla fine hanno lasciato un'impronta molto forte sulle infrastrutture – come il Gautrain, il cui primo tratto è già stato inaugurato – e sugli stadi.

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Appalti | Durban | Fael Luce | Fifa | Francia | Gian Luca Sghedoni | Gianpaolo Bruno | International Airport | Italia | Johannesburg | Kerakoll | Luciano Parravicini | Luigi Cimolai | Sugar Ray | Technogym

 

La partecipazione delle imprese italiane, seppur molto limitata, è stata però di peso. La Kerakoll di Sassuolo, 335 milioni di euro di fatturato, di cui circa il 40% realizzato all'estero, ha fornito 10 milioni di chilogrammi di prodotti a basso impatto ambientale per il Greenpoint Stadium di Cape Town e il Peter Mokaba Stadium a Polokowane. E sta completando i lavori all'International Airport, al Taj Hotel, al nuovo Ospedale a Kraaifontain e all'Università di Capetown. Il Sudafrica per l'azienda emiliana è stato la dimostrazione del fatto che, come riassume il ceo Gian Luca Sghedoni, «nei grandi eventi un cantiere tira l'altro».

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da