Mondiali di calcio Sudafrica 2010

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Una pessima Inghilterra non va oltre lo 0-0 con l'Algeria

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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2010 alle ore 13:58.

Sarà la poca fiducia che ha accompagnato l’Italia fino in Sudafrica che ci ha fatto sopravvalutare tutte le altre? No, perché qui qualcosa non funziona. Dopo la falsa partenza della Spagna e la Francia che va a rotoli, ecco l’Inghilterra balbetta e la Germania che inciampa e si fa pure male perché perderà Klose per squalifica. La riflessione alternativa è che, con tanti giocatori accasati nei principali campionati europei, e le abbuffate di calcio in tv, le squadre cuscinetto non esistono più. La prima sorpresa di giornata arriva  dalla Serbia che, vincendo di misura,  riporta la Germania sulla terra dopo gli elogi dell’esordio.  Il popolo tedesco per la verità non ha di che preoccuparsi.

La prova degli uomini di Low, risultato a parte,  è tutt’altro che deludente. Le congiunzioni astrali negative si concentrano sul finale del primo tempo con l’espulsione di Klose  per doppia ammonizione poi, senza neanche il tempo di riorganizzarsi tatticamente subisce la rete di  Jovanovic che infila Neuer da due passi rimettendo in discussione tutte le gerarchie del girone D. L’intervallo consente alla Germania di riordinare uomini e idee e nella ripresa sembra ci sia margine per rimediare. Ma non è un giorno fortunato e quel che viene costruito sembra destinato ad autodistruggersi sotto porta, come le occasioni di Muller e Podolski, che non riesce neppure a sfruttare il calcio di rigore concesso dal direttore di gara per un tocco di mano di Vidic. La Serbia tiene bene ma non si limita a difendere il vantaggio e  colpisce ben due legni con  Jovanovic e Zigic. Finisce così: girone apertissimo con 3 squadre a 3 punti: Serbia ,Germania e Ghana.

Chissà, intanto,  che Fabio Capello non si sia già pentito di aver rifiutato l’offerta di Moratti.  I suoi ragazzi non gli stanno dando grandi soddisfazioni. Questa volta è l’Algeria ad ipnotizzarli. La ‘sterile Albione’ non trova la via del gol neanche mettendo letteralmente sotto assedio la porta africana. Gli uomini più talentuosi d’oltremanica ci provano tutti: dai centrocampisti Lampard e Gerrard all’altrettanto sfortunato Rooney , innervosito dallo scetticismo dei suoi stessi tifosi che lo hanno fischiato platealmente. Anche loro però, a tratti, appaiono smarriti. L’Algeria fa la sua parte difendendosi ordinatamente e senza affanni,  approfittando di qualche distrazione di troppo degli avversari in fase di possesso palla e  intervallando gli attacchi inglesi  con  qualche pericolosa incursione targata Yebda o Ziani. Adesso a guidare il girone c’è, a sorpresa, la Slovenia mentre l’Inghilterra condivide la seconda piazza con gli Stati Uniti. L’Algeria chiude il gruppo ma le sue possibilità di qualificazione non sono certo compromesse.

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Mondiali 2010: Inghilterra-Algeria

L'attaccante inglese Wayne Rooney (Reuters)

Mondiali 2010: Inghilterra-Algeria

L'attaccante inglese Wayne Rooney (Reuters)

Tags Correlati: Algeria | Fabio Capello | Germania | Inghilterra | Michael Bradley | Muller | Serbia | Slovenia | Sport | Torres | Vidic

 

Capello deve sperare adesso che la Slovenia si presenti all’ultima gara del girone con la pancia piena e non troppo galvanizzata dal suo bottino inaspettato e dalla consapevolezza acquisita strada facendo. Contro gli Stati Uniti l’avvio è scoppiettante. Al 13’ gli sloveni sono già in vantaggio grazie a un gol dalla distanza di  Birsa , dimeniticato da tutti e libero di scoccare un tiro che sorprende il portiere Howard che non nuove un muscolo. Più reattivo invece Handanovic che salva i suoi dal possibile pareggio di Torres, su punizione. La partita sembra già chiusa al al 43’ con il raddoppio in contropiede di  Ljubijankic . Ma gli americani trovano la forza di ribaltare il match e al 48’ accorciano le distanze con una gran botta di Donovan sotto la traversa , e  all'82' agguantano il pareggio con il figlio del ct Michael Bradley che si inserisce coi tempi giusti . Impresa che riesce solo a metà per lo zampino dell’arbitro che annulla, tra le proteste,  la terza rete americana.

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