Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2010 alle ore 20:25.
Marchetti 5 Si vede subito che il ragazzo è nervoso. E gli si può dar torto? Davanti più che una difesa c'è una banda del buco, soprattutto nel secondo tempo. Sul terzo gol, quello che di fatto ha chiuso la partita, non è reattivo e si lascia infilare. Un paio di uscite incerte completano una delle giornate più nere della sua neonata carriera azzurra. Ma non è certo lui l'imputato principale. Restiamo comunque dell'opinione che l'annata di Marchetti non è stata tra le più brillanti. Insomma il numero due era De Sanctis e comunque a casa è rimasto Storari dopo una stagione strepitosa. Conta lo stato di forma per i portieri o no?
Zambrotta 5 Non pervenuto. Il bonus raccolto durante la positiva partita con la Nuova Zelanda s'è consumato nella confusione generale. Un'accorta disposizione della Slovacchia sulla tre quarti gli ha impedito di spingere e avere corridoi utili di corsa. Molti errori e alla fine era in palese carenza di fiato. Gli sia reso onore per l'impegno, ma la sua pur limpida carriera in nazionale è all'epilogo.
Cannavaro 4 Un'altra esibizione opaca, incerta. Falloso, viene ammonito e poi graziato da un altro giallo che gli sarebbe costato la prematura uscita. Se la fine di un ciclo deve trovare un simbolo, va al difensore, nemmeno lontano parente di quel gladiatore che contribuì in modo determinante alla conquista della coppa in Germania. È la dimostrazione che le perplessità sollevate dalla stampa sui partecipanti alla spedizione sudafricana non erano solo legate ai "soliti" assenti, ma ai troppi presenti per meriti acquisiti.
Chiellini 5 Va bene l'impegno, ma anche lui mette in fila una serie di errori e incertezze da brivido che lasciano campo libero agli Slovacchi. Sul terzo gol si fa prendere d'infilata e completa la giornataccia. Ma quante volte lo abbiamo visto fuori posizione, a caccia di farfalle con le lunghe leve nell'aria? Solo l'impegno e il suo fair play sono da salvare. Un altro del blocco scelto per venire ai mondiali, quello della settima in classifica.
Criscito 5 In difficoltà alla prese con il veloce Stoch. Spinge,ma è troppo impreciso e non sa mai trovare corsie utili per arrivare in fondo. In difesa compie parecchi errori, come sul finire del primo tempo quando lascia via libera ad Hamsik. Una pallida imitazione del gagliardo giocatore ammirato per l'intera stagione a Marassi. Travolto anche lui dal generale clima di rompete le righe. Dal 1° del secondo tempo Maggio 6 Si porta in avanti con maggior decisione rispetto al collega, anche perché dalle sue parti la Slovacchia non si mostra con l'assiduità del primo tempo. Tuttavia non gli si potevano chiedere i miracoli. Sia pure nella breve apparizione, mostra una buona personalità, proprio quella dote che è mancata a Criscito. Non a caso è stato uno dei protagonisti della bella stagione del Napoli.
Gattuso 5 Che cosa ricorderemo dell'amato Rino, del gladiatore? La grinta arcigna del suo primo tempo o quella triste e assorta, quasi rassegnata del secondo tempo che lui ha osservato da bordo campo? Ecco, quando abbiamo visto le inquadrature sconsolate del Ringhio nazionale, abbiamo capito che l'Italia era proprio alla frutta. Gattuso è uomo generoso e leale e soprattutto non sa mentire con le parole e tantomeno con il suo viso da combattente. Per 45 minuti s'è affannato, ma pareva un leone in gabbia tra i giocatori della Slovacchia. Anche lui, trasferito per ordini di scuderia da un fronte all'altro, come se mischiare le carte servisse a nascondere un mazzo di scartini. Dice addio alla Nazionale e gli appassionati non possono che dare atto che lui ha sempre dato tutto ciò che aveva nella sua botte. Tutto, senza riserve. Giù il cappello anche in questa triste circostanza. Dal 1° del secondo tempo Quagliarella 8 Eccolo il migliore in campo dei nostri, non a caso inserito solo per disperazione. È arrivato in Sudafrica per scelta estrema, non è mai entrato nel ballottaggio di questi giorni. Abbiamo cercato le prodezze di Gilardino, Pazzini, Di Natale e lui in panca fino all'inizio del secondo tempo della terza partita. Il suo bottino: due gol, uno fatto e uno fatto fare, un gol annullato per fuorigioco millimetrico e un tiro respinto miracolosamente sulla linea. Peccato, davvero. Per il centravanti del Napoli la più grande e insieme più amara delle soddisfazioni. E quel suo modo di esultare con quelle mani a coppa che mulinavano nell'aria pareva dire: avete presente un certo Quagliarella? Per caso ricordate il nome? Ogni riferimento a Lippi è puramente casuale.
De Rossi 4 Un'ombra che vaga senza costrutto, un atleta senza energia, nemmeno controfigura di quel grande giocatore che rappresenta il cardine della Roma. È un suo grave errore, come direbbe Altafini da pagina 1 del manuale del calcio, ovvero un disimpegno corto e laterale davanti all'area di porta, che ha generato il primo gol della Slovacchia di Vittek. Poi tanto girare a vuoto, senza mai incidere.
Montolivo 5 Dov'è finito il giocatore ammirato solo quattro giorni fa contro la Nuova Zelanda? Primo tempo senza nerbo, senz' anima, senza mai un'illuminazione. Emblematico un tiraccio dalla sua zona preferita, la tre quarti e il pallone bucato al volo sul finire del primo tempo. Come è stata possibile una simile involuzione? Soprattutto per l'aggressività mostrata dalla Slovacchia che ha spento sul nascere ogni velleità, mentre i neozelandesi giocavano dieci, venti metri più arretrati e consentivano l'impostazione. Si evidenzia, in questa partita, uno dei limiti strutturali del giocatore, di piedi raffinati, ma non certo di carattere battagliero, che si spegne tra i flutti agonistici altrui. Dal 55° del secondo tempo Pirlo 6 Si vede che non è a posto ed è entrato per carità di patria, ma che rabbia. Anche al 5% della condizione fisica e senza la possibilità di un minimo gioco d'interdizione, ha mostrato che cosa significa un lancio, un appoggio. Forse l'unico rammarico, vero, che condividiamo con Lippi. Che jella maledetta non averlo avuto a disposizione!
Pepe 5 Un'altra prova generosa, ma ci fermiamo qui. Gioca molto basso all'inizio, schiacciato dall'ottima pressione della Slovacchia. Ha svariato per indole e per destinazione dell'allenatore da destra a sinistra senza mai trovare la posizione buona. Lo abbiamo visto più volte partire palla al piede da una linea laterale e approdare all'altra tagliando il campo senza costrutto, non solo per colpe sue, ma anche perché le punte immobili, soprattutto nel primo tempo, non gli hanno consentito l'imbucata. Nella ripresa qualcosa è cambiato e lui s'è giovato della maggior predisposizione di Quagliarella. All'ultimo secondo cicca la palla di un improbabile pareggio, ma non era facile.
Di Natale 5 1/2 Mezzo punto in più per il gol segnato, in realtà una prodezza di Quagliarella, e l'impegno profuso. Da lui ci si attendeva molto in questa partita e perciò il voto comunque negativo può apparire ingeneroso. Troppo spesso si è inutilmente accentrato, contribuendo ad alimentare il generale disordine. Una stagione superba, conclusa nel peggiore dei modi. Forse lo potremo rivedere, chissà, in un'altra orchestra che sappia esaltare le sue caratteristiche. Della sua bella intesa con Pepe nell'Udinese, non s'è trovata traccia.
Iaquinta 5 Stavolta l'operaio non ha fatto gli straordinari, anzi ha lavorato al tornio di malavoglia, più con foga che con costrutto, rimediando troppi falli per essere un attaccante. Certo per lui è stato un pomeriggio da incubo: non ricordiamo un lancio esatto per sfruttare la sua velocità. Piuttosto rammentiamo le sue sgroppate per recuperare improbabili palloni che provenivano dalle retrovie. Anche lui un poco meglio nel secondo tempo, favorito dalla mobilità di Quagliarella e dal ripiegamento della Slovacchia.
Lippi 4 L'anti retorica giornalistica vuole che in questi casi sia troppo facile sparare sul direttore d'orchestra. Ma è davvero difficile trovare degli alibi al condottiero di questa mesta spedizione africana. D'accordo, ripetersi dopo un mondiale vinto sarebbe stata impresa, ma certo nessuno poteva prevedere un simile crollo. Non è giusto tacere che l'Italia era inserita in uno dei gironi meno impegnativi ed è riuscita, questa sì un'impresa, a terminare ultima. Va bene, tacciamo sul deja vu dei giocatori lasciati a casa, ma il mistero di portare con sé il blocco della Juventus che ha vissuto una delle peggiori stagioni della sua luminosa striscia, resta davvero da iscrivere a quelli gloriosi. I vari Camoranesi, Cannavaro, Marchisio non hanno sorpreso in negativo, ma confermato quanto di poco buono avevano mostrato nel corso dell'anno. D'accordo, Lippi pare onesto quando dice che si assume ogni colpa, ma non è poi onestà intellettuale sostenere che non c'erano alternative. Persino in panchina sono rimasti seduti giocatori come Palombo che parevano in eccellente forma. Il generale di Germania, lo stratega del 2006, si congeda dalla Nazionale nel modo peggiore. E anche quell'uscita dal campo alla fine, senza tendere la mano ai vincitori, non è proprio di gran classe.
Slovacchia 8 La squadra che non ti aspetti, davvero trasformata dal suo tecnico Weiss. La compgine timida, impacciata, senza costrutto che si è fatta dominare dal Paraguay, si è trasformata in un gruppo compatto che ha svelato le doti tecniche ben celate nei primi due incontri. Grande aggressività a centrocampo, difesa solita, attacco mobile con gente sempre pronta a smarcarsi. Vittek è un demonio e non solo per le due reti, ma vanno citati Strba, Stoch e Hamsik. Già, l'italianissimo Hamsik che ci ha tirato un perfido scherzo. Alla vigilia dicevano di lui che non è uomo-squadra. Forse è vero, ma accidenti! Che peccato non avere tra le nostre fila un simile giocatore.
Arbitro Webb 7 Una partita diretta bene e con polso ammonendo il necessario. Quanto al tiro di Quagliarella respinto sulla linea di porta, dopo mille moviole non ci sentiamo di dire con certezza dove stia la palla. Il gol annullato all'Italia è frutto di un fuorigioco millimetrico. Insomma, dettagli. Ciò che conta è che ha ammonito il giusto con la clemenza necessaria in queste partite per evitare che finiscano inutilmente in nove contro nove.