Mondiali di calcio Sudafrica 2010

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L'Olanda ritrova Robben e vola agli ottavi con la sorpresa Giappone

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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2010 alle ore 12:03.

E adesso stiamo a guardare, da bravi sportivi. Perché mentre gli azzurri raccolgono i cocci di un fallimento cocente c'è uno show che continua. Anzi, c'è uno show che entra nel vivo dopo aver concluso il casting. Primi attori che scompaiono nell'anonimato e comparse che si ritrovano candidate all'Oscar. Con poche chance di fare tanta strada, forse, come la Slovacchia (prossima avversaria: l'Olanda) che ieri ha fatto la parte del leone conquistando il suo spicchio di gloria e la sua pagina di storia. A lasciare l'impronta nel cemento undici ragazzoni volitivi, quasi increduli nel trovarsi di fronte la coppia sbiadita dei campioni del mondo che quattro anni fa hanno ammirato solo in tv. Su tutti Vittek , due gol, l'uomo partita e Skrtel, l'uomo della provvidenza che respinge sulla linea la conclusione di Quagliarella che avrebbe cambiato, probabilmente, le sorti della partita e del nostro mondiale, procrastinando soltanto l'agonia di un'Italia più morta che viva. Cosa che ha provato a fare anche Di Natale, con il gol della speranza, prima del colpo di grazia di Kopunek e dell'amara illusione di Quagliarella. Così come poche chance avrà il Paraguay che si accontenta di uno 0-0 noiosissimo con una Nuova Zelanda che solo contro l'Italia è riuscita a travestirsi da vera squadra di calcio. Tanto basta per mantenere il primato del girone e conquistarsi un ottavo contro il sorprendente Giappone.

Giustamente cariche di aspettative, invece, Olanda e Giappone approcciano gli ottavi con il piglio di chi vuole andare lontano e, soprattutto nel primo caso, ha i numeri per farlo. Olanda che non lascia neanche le briciole e vince il girone a punteggio pieno. Contro un Camerun mai arrendevole gli "orange" si presentano al top della forma e con un Robben ritrovato che è senza dubbio un signor valore aggiunto. Partita subito apertissima con le percussioni generose di Sneijder e Van Persie ben supportati da Kuyt e Camerun che prova a puntare sui calci da fermo come piace al suo tecnico, che dicono li prepari in maniera maniacale. Il portiere Souleymanou oppone una strenua resistenza finchè può ma cede al 36' vanificando il buon lavoro fatto fin lì. Il diagonale di Van Persie gli rotola sotto le gambe. La reazione d'orgoglio passa per i piedi di Eto'o: ma senza sortire risultati. Nella ripresa la superiorità dell'Olanda è talmente evidente che Van Marwjik comincia a pensare al futuro e manda a riposare Van Persie inserendo un decisamente meno incisivo Huntelaar. Il Camerun agguanta il pareggio con un rigore di Eto'o. È il momento di testare la ripresa fisica di Robben che supera il test con un'azione strepitosa sulla destra e un sinistro a giro che si stampa sul palo. Il tap-in di Huntelaar è un gioco da ragazzi. L'eliminazione dell'Italia è, al di là di tutto, una buona notizia. La strada verso i quarti, almeno sulla carta, è già spianata.

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Arjen Robben applaude il pubblico al termine della partita Olanda-Cameroon giocata al Green Point

Tags Correlati: Danimarca (squadra) | Di Natale | Endo | Eto' | Giappone (squadra) | Honda | Italia (squadra) | Nuova Zelanda (squadra) | Olanda (squadra) | Slovacchia (squadra) | Sport | Van Marwjik

 

Non è da meno, in contemporanea, il Giappone. Vera sorpresa del mondiale sudafricano, la formazione nipponica sfodera una partita quasi perfetta contro la Danimarca. Tatticamente da incorniciare, piacevole da seguire, frizzante. La formazione di Okada appare un po' disorientata solo nei primi minuti, sorpresa dall'avvio tambureggiante dei danesi che però esauriscono in fretta la forza propulsiva. Matsui e Hasebe suonano la carica su azione ma il capolavoro del Giappone nasce e si perfezione su punizione. Prima con Honda e il suo gran destro da trenta metri che sorprende un non incolpevole Sorensen. Tomasson sfiora il pareggio ma è ancora la squadra del Sol Levante a colpire su calcio piazzato. Il sinistro a giro di Endo è imprendibile. Episodi, sì, ma poi bisogna dimostrare di saper giocare a calcio e i giapponesi sfoggiano anche un'ottima fase difensiva con continui raddoppi di marcatura che imbrigliano l'iniziativa danese. Endo ci riprova ma lo ferma il palo. Kawashima completa l'opera negando ai danesi anche il gol della bandiera respingendo il rigore di Tomasson. Il 3-1 di Honda, servito dal delizioso assist di Okazaki, ha il sapore della consacrazione. E adesso, sotto col Paraguay .

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