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La Spagna spazza via tutti i dubbi, Svizzera mestamente a casa

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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2010 alle ore 10:33.

Tutti i dubbi sulla Spagna, inevitabilmente venuti a galla dopo l'esordio, e decisamente mitigati dopo la seconda partita, sono stati spazzati via. Le Furie Rosse si aggiudicano il primato del girone battendo il Cile 2-1 e si preparano al quasi derby con il Portogallo. Ma è comunque festa per tutti. Il Cile avanza, infatti, grazie al pari senza reti di Honduras e Svizzera ma da qui in poi dovrà spremersi al meglio per tentare il miracolo e superare il Brasile. La partita è bella e si apre con una serie di capovolgimenti di fronte avvincenti ma l'ennesima figuraccia di un portiere, il cileno Bravo, favorisce il vantaggio spagnolo.

Tentando di anticipare Torres sbaglia il rinvio che finisce tra i piedi di Villa che scarica una bordata da fuori e firma l'1-0. Comincia il monologo spagnolo che si traduce, al 37' nel raddoppio chirurgico di Iniesta. Brutta tegola per Bielsa prima dell'intervallo, con il cartellino rosso per Estrada. Eppure la reazione è eccellente: il tecnico azzecca i cambi ed è proprio il neoentrato Millar, con una conclusione per la verità deviata da Piquè, a provare a riaprire la partita. Ma la prospettiva di una doppia qualificazione suggerisce di fare le formichine e risparmiare forze per il prossimo ostacolo da superare. Il Cile si spegne lentamente, la Spagna non ha più motivo di dannarsi. Finisce così, mentre nella gara in contemporanea tra Svizzera e Honduras si ristabiliscono i valori ipotizzati nei pronostici della vigilia mondiale.

Di fronte ad un Honduras ormai spacciato la Svizzera cerca la vittoria del miracolo ma gli elvetici riescono a produrre davvero poco. La prima azione degna di nota è di Barnetta che costringe il portiere a salvare affannosamente in due tempi. Poi Nkufo spreca da due passi l'occasione più ghiotta. Anche l'Honduras ha il suo moto d'orgoglio con un tentativo di Suazo che non va a buon fine. Col passare dei minuti la mestizia prende il sopravvento. Fino all'epilogo inglorioso per entrambe le formazioni che lasciano il Sudafrica con un pugno di mosche.

Doveva essere una partita pirotecnica quella tra Portogallo e Brasile. Invece il Brasile gioca al risparmio e il Portogallo si guarda bene dal disturbare il can che dorme. La prima parata però tocca proprio a Julio Cesar, a respingere di pugni una conclusione di Cristiano Ronaldo.Il Brasile controlla il match ma la difesa portoghese è ordinata e non va in affanno. E c'è anche margine per affondare in contropiede. Alla mezz'ora i verdeoro fanno tremare la traversa con Nilmar , servito a puntino da Felipe Melo. che conclude da posizione defilata in area sulla sinistra sfruttando un cross di Felipe Melo. Anche la difesa brasiliana non può permettersi svarini vista la qualità dei portoghesi che sbattono quasi sempre su Lucio. Juan invece si perde Cristiano Rolando che va via in slalom ma sul rimpallo Meireles sbaglia tutto da ottima posizione. Julio Cesar si immola sul finale anticipando Danny.

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Tutto semplice ma altrettanto inutile per la Costa d'Avorio che batte la Corea del Nord per 3-0 . A referto Yaya Toure, Romaric e Kalou . Un bottino che punisce una Corea presa a pallonate da tutti, che chiude con tre sconfitte e ben 12 gol sul groppone.

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