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La Germania va ai quarti, Inghilterra battuta 4-1

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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2010 alle ore 18:42.

La Germania si è qualificata ai quarti di finale dei Mondiali di calcio. Negli ottavi i tedeschi hanno battuto l'Inghilterra 4-1. Nel primo tempo doppio vantaggio tedesco con le reti di Klose e Podolski, gli inglesi hanno poi accorciato le distanze con Upson. Nella ripresa doppietta di Thomas Mueller.

Ma a tenere banco è il gol non convalidato a Frank Lampard che avrebbe consentito agli inglesi di portarsi sul 2-2 nel corso del primo tempo. Il gol di Lampard, non visto dalla terna arbitrale di Germania-Inghilterra, ha cambiato la storia dell'incontro. «Sarebbe stata un'altra partita - si rammarica Fabio Capello, ct degli inglesi, alla fine sconfitti 4-1, parlando al microfono di Sky -. È sorprendente che ai giorni nostri in un Mondiale non ci sia la tecnologia per vedere i gol dubbi, non un arbitro dietro la porta. Purtroppo qualcuno deve pagare prima che si ponga rimedio ed oggi è toccato a noi». Capello ha ammesso peraltro che la Germania «è stata molto brava a ripartire in contropiede».

Quarantaquattro anni dopo la storia presenta il conto e la Germania consuma la sua vendetta calcistica sulla perfida Albione. Era il 30 luglio 1966, finale mondiale, quando a Wembley davanti alla regina Elisabetta si consumò una delle più grandi ingiustizie della storia del calcio. Un tiro di Geoff Hurts colse la traversa. Palla dentro? Per il guardalinee sì, per tutto il resto del mondo (inglesi esclusi, of course) no. Anche e soprattutto grazie a quel gol finì 4-2 per l'Inghilterra che vinse il suo unico titolo mondiale accompagnata dal cappellino della regina insolitamente ballerino sulle regale testa. Quarantaquattro anni dopo, ottavi di finale. Ancora Inghilterra-Germania. Stavolta il tiro di Frank Lampard a cogliere la faccia inferiore della traversa e rimbalzare mezzo metro oltre la linea, ma l'arbitro non se ne accorge. Sarebbe il gol del 2-2, invece i tedeschi vinceranno 4-1. Ma, oggi come allora, l'episodio resta, un macigno sulla credibilità della partita.

Gol fantasma, li chiamano. Hanno deciso Mondiali e scudetti. L'ultimo International Board della Fifa, subito prima del Mondiale, ha bocciato per l'ennesima volta l'innovazione
tecnologica ideato da una ditta italiana e caldeggiato dalla Figc, che avrebbe potuto mettere fine ai gol dubbi. Solo restando in Italia, sono tanti gli episodi clamorosi.Dal pallone entrato in porta da un buco nella rete (Lazio-Napoli 1962, 0-0) con l'arbitro Rigato che prima

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convalida e poi s'accorse dell'errore, al piedino di un raccattapalle che ributtò fuori un gol di Savoldi in Ascoli-Bologna del 1975 (1-3). Poi c'è il Lazio-Juventus del 1966-67 (0-0): un tiro dello juventino De Paoli rimbalza fuori dopo aver oltrepassato la linea, ma l'arbitro De Marchi non vede. Anche il derby milanese della stagione successiva ha un gol fantasma: una staffilata di Rivera picchia contro la traversa e batte sulla riga. Per l'arbitro D'Agostini è gol, ma le riprese tv lo smentiscono. E Sampdoria-Torino del 1971-72: Agroppi di testa, Lippi ricaccia fuori la palla già dentro, l'arbitro Barbaresco non concede il gol. Ancora una
stracittadina di Milano. Stagione 1988-89, Ancelotti come Rivera: gran tiro traversa-linea, ma con risultato opposto. L'arbitro Magni nega il gol che stavolta c'era. Nel 1994 è la Juve ad essere penalizzata da Rodomonti che con il Genoa (1-1) convalida un gol di Galante respinto da Sousa e Peruzzi quando il pallone è ancora decisamente al di qua della linea. In compenso nel campionato '97-'98, il 26/o scudetto bianconero è condito di polemiche per due diversi gol fantasma. Con l'Udinese Ferrara respinge dopo che era entrata in porta una palla calciata dall'udinese Bierhoff. L'arbitro Cesari non assegna il gol: la partita finisce 4-1 per la Juventus (ma l'episodio era avvenuto sull' 1-1).
Per tornare in Inghilterra, nel maggio 2005 il Liverpool raggiunge la finale di Champions League grazie a un gol fantasma. Neppure le diverse inquadrature televisive hanno
chiarito se la conclusione di Luis Garcia, dopo appena 4' della semifinale tra Liverpool e Chelsea, abbia superato la linea di porta. Ma il direttore di gara Lubos Michel e il suo assistente Roman Slysko non hanno avuto dubbi nell'accordare il gol, che ha
riportato i Reds in finale di Champions.

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