Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2010 alle ore 09:55.
Spagna contro Paraguay. Gli ottavi hanno sciolto l'ultima riserva prima del rush finale. Notte insonne per i giapponesi, prime vittime dei calci di rigore, notte insonne per Cristiano Ronaldo, inesistente nella gara più importante della stagione e notte insonne, l'ennesima, per Joseph Blatter, perché sulla qualificazione della Spagna pesa una nuova interpretazione arbitrale discutibile. Meno clamorosa di quelle costate care a Inghilterra e Messico, ma fonte di altrettanto imbarazzo per quanto determinante. Tra Spagna e Portogallo finisce 1-0, nel segno, manco a dirlo, di David Villa. Le ‘furie rosse' sono in costante crescita. All'indiscusso talento della rosa si unisce infatti una preparazione atletica azzeccatissima da parte di Del Bosque. Spagnoli subito in palla per dettare le gerarchie ma il gran destro di Torres e la successiva conclusione di Villa esaltano le qualità del migliore in campo, il portiere Eduardo.
Altrettanto affidabile, seppur meno bersagliato, il suo omologo Casillas che prima spegne le velleità di Tiago, poi, intorno alla mezz'ora, con un po' più di apprensione, su una rara incursione di Ronaldo. A sfiorare il vantaggio lusitano, al 38' , è Hugo Almeida servito sulla testa da Meireles. Ancora Ronaldo, ma è l'ultima cartuccia della sua partita sotto traccia, e Casillas esce alla disperata. Alla ripresa ancora Portogallo alla carica ma questa volta è Puyol a raccogliere applausi fragorosi sul cross di Almeida. Il tempo di Torres è scaduto. Del Bosque gli preferisce Llorente, che fa subito impazzire Eduardo. Poi Villa scalda i motori e prima mette fuori di poco, poi, sul delizioso ‘no look' di Xavi firma il vantaggio in due tempi sulla respinta del portiere. Fuorigioco difficile da interpretare in tempo reale, ma in un momento in cui i vertici mondiali del calcio si incaponiscono a fermare il tempo, è un ulteriore motivo di scontro e recriminazione. Da qui in poi Eduardo si immola a ripetizione mentre i suoi arretrano e si arrendono definitivamente dopo l'espulsione di Ricardo Costa . L'uomo simbolo del Portogallo regala come ultima immagine del suo spento mondiale, uno sputo sulla telecamera che lo inquadra mentre abbandona mestamente il campo. Ogni commento è superfluo.
Nel pomeriggio finisce 5-3, ai calci di rigore, la sfida delle sorprese tra Paraguay e Giappone. Forse appagate, o troppo spaventate, le contendenti hanno dato vita a una gara grigia, bloccata, proiettata inevitabilmente ai supplementari dove però nessuna delle due, si è lasciata prendere per sfinimento. Troppo impegnate a non sbagliate nulla in fase di copertura, le due formazione non hanno quasi mai messo la testa fuori dal guscio (una traversa colpita dal Giappone l'unica vera emozione) regalando al mondiale, se non altro, la prima palpitante sfida dal dischetto. A portare la croce, senza cantare, è il giapponese Komano con la sua traversa alla quale fa da contraltare la freddezza dei sudamericani che mai prima d'ora avevano raggiunto il traguardo di un quarto di finale.