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La classe di Robben, la follia di Melo. Le pagelle di Brasile-Olanda

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Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2010 alle ore 20:07.

Julio Cesar 5
È con grande dispiacere che diamo l'insufficienza a gatto Cesar dopo un'esaltante stagione carica di trionfi. Ma una parte di responsabilità sull'autorete di Melo è anche sua. Qualche altra incertezza nel secondo tempo va di pari passo con la trasformazione sconcertante della difesa dal gol del pareggio olandese in poi.

Maicon 7
Maicon imprendibile, Maicon devastante, Maicon che buca non solo sulle fasce, ma anche al centro. Riguardiamo i nostri appunti e non troviamo che note positive. È uno dei pochi a mantenere la forza e la voglia dell'arrembaggio nei minuti finali. Conclude una stagione sensazionale beccandosi un manrovescio che certo non s'aspettava. Ma Maicon c'è, eccome.

Lucio 6
È il 44° del secondo tempo. In una squadra che è ai limiti dell'asfissia prende palla e improvvisa una ubriacante serpentina che si arresta solo ai limiti dell'area per un rude intervento. Dani Alves ha sul piede la punizione d'oro e la sbaglia. Carattere, grinta da vendere anche se non mancano, come in ogni partita, le sue celeberrime distrazioni. Incolpevole sul primo gol, si perde nello stacco del secondo. Una stagione ad altissimo livello conclusa nel peggiore dei modi. In Brasile non è una sconfitta, ma un dramma nazionale.

Juan 6
Un muro, un frangiflutti anche quando la squadra si slega nel confuso finale giocato con un uomo in meno. Manca di un soffio il raddoppio che avrebbe dato alla partita un altro indirizzo. Ma con i se...

Bastos 5
Perde alla distanza, dopo un ottimo avvio, il duello con Robben. Più bravo nella fase propositiva che in quella difensiva. In avvio di ripresa l'arbitro lo grazia e così viene sostituito al 62° da
Gilberto s.v.
Entra in una squadra in stato confusionale e non incide.

Gilberto Silva 5
Non bene. Regge nel primo tempo per l'ordinaria amministrazione, poi affonda con molti suoi compagni.

Felipe Melo 2
Passano un paio di minuti e cerca di attaccar briga. Poi si ricorda di saper giocare al calcio e detta il bel passaggio del gol. Allora ha ragione Dunga, pensi, tanto ostinato a volerlo. A quel punto uno sciagurato e inutile tacco davanti alla difesa fa tornare alla memoria uno dei tanti analoghi errori della sua disastrosa stagione alla Juve. Ma il capolavoro lo compie con il fallaccio su Robben che gli costa il rosso e l'espulsione. Di solito si dice che il calcio è gioco di squadra e che le responsabilità di vittorie e sconfitte sono collettive. Certo che questo sconsiderato giocatore, a prescindere da ogni valutazione tecnico tattica, non può giocare in una grande squadra, tanto meno nel Brasile. Grave che Dunga non lo abbia tolto dal campo in tempo, gravissimo che Dunga lo abbia portato al mondiale.

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Tags Correlati: Brasile (squadra) | Dani Alves | De Jong | Felipe Melo | Gilberto Silva | Inter | Julio Cesar | Juventus | Kuyt | Luis Fabiano | Nishimura | Oojier | Sneijder | Sport | Van Marwijk

 

Dani Alves 6
Scatti, spunti, un mare di tentativi falliti per un nonnulla. Alves, come Maicon, è uscito dal campo distrutto dopo aver dato tutto se stesso.

Luis Fabiano 5
Inizia bene, soprattutto per la sua capacità di tenere il campo, di allargarsi e aprire varchi ai compagni. Dopo mezz'ora si capisce tuttavia che non è il suo pomeriggio per qualche tentativo sbilenco. Si innervosisce e cala vistosamente con tutti i suoi. Al 72° viene sostituito da Nilmar (s.v.)

Kakà 5
È vero, tanto impegno e tanta dedizione, alcune giocate straordinarie come quella che lo ha liberato al tiro, deviato con un miracoloso intervento da Stekelenburg. Ma alla fine è sempre mancato nell'ultimo spunto, passaggio o tiro che sia. Un altro si sarebbe meritato la sufficienza, ma Kakà deve fare la differenza. Quest'anno non è mai accaduto.

Robinho 5
Il bel gol segnato all'inizio e i primi trenta minuti da signore non compensano il crollo verticale nella ripresa quando è scomparso e lo si è notato solo per il troppo nervosismo. Anche nella serata buia va consegnato agli amanti del calcio danzato un suo spunto con quattro avversari infilati come fossero dei birilli.

Dunga 5
La nostra umana immaginazione non riesce a ipotizzare la portata e la durata del processo al testardo ct brasiliano. La squadra ha fallito nel momento decisivo e certamente tocca anche a lui portare la croce, se non altro per avere riposto inaudita fiducia in Felipe Melo. Tuttavia sino al 53° del secondo tempo tutto pareva andare per il meglio, nonostante Melo. Alzi la mano chi la pensava a quel punto diversamente. Il vantaggio dei brasiliani era davvero esiguo rispetto alla mole di gioco prodotta. Pareva una squadra solida, sicura, solo assai sprecona. Poi il patatrac che testimonia di una fragilità che i campioni non debbono avere se tali vogliono essere. Stupisce come il bel giocattolo che anche Dunga aveva contribuito a costruire si sia sfasciato al primo urto. Semmai ciò indica la scarsa compattezza del gruppo, palesata anche da alcuni bisticci in campo. Addio ai grandi giocolieri che comunque non ci stancheremo mai di ammirare e addio a Dunga. In molti gli rimproverano la mancanza di fantasia, ma a noi pare che il gruppo si sia sciolto come neve al sole quando c'era poco da fare. Sotto a chi tocca. Tra quattro anni in Brasile è vietato fallire. Nel calcio capita che la volontà e la grinta abbiano la meglio sulla tecnica e perciò è gioco affascinante e meraviglioso.

Olanda
Stekelenburg 7
Uno strepitoso intervento alla nel primo tempo su gran tiro di Kakà conferma le eccellenti doti di questo lungagnone che ha l'agilità di un uomo di venti centimetri più basso. Poi sicuro nell'arrembaggio finale dei brasiliani. È la vera rivelazione dei numeri uno di questo mondiale

Van der Wiel 5
Nei primi minuti perde la trebisonda e sul gol di Robinho sbaglia il movimento e concede all'attaccante brasiliano un comodo corridoio. Passa venti minuti terribili come i colleghi Heitinga e Ooijer. Nel secondo tempo il suo recupero è direttamente proporzionale al calo delle punte carioca.

Heitinga 6
Altro uomo della banda del buco dei primi minuti da incubo. Anche lui rimedia con il passare del tempo quando prende le misure di Fabiano che in precedenza lo aveva sempre anticipato. Bene il secondo tempo.

Oojier 5
Chiamato in campo all'ultimo istante, paga un pesante pedaggio alla mancanza d'intesa con i compagni della difesa. Primo tempo disastroso, poi meglio come tutti.

Van Bronckhorst 6
Una gara in sordina e sempre tra grandi difficoltà sino al gol del pareggio. Poi incomincia un'altra partita e lui c'è.

Van Bommel 6
Ingaggia un duello a tratti feroce con Melo e nel primo tempo esce perdente. Nell'altra partita, quella giocata nelle ripresa, ci pensa lo sconsiderato brasiliano a risolvere ogni problema e finisce in crescendo.

De Jong 6
Gran lavoro, grande dispendio di energie. Non ci sarà nella semifinale perché ammonito, ma anche lui ha fatto la sua parte, senza grandi acuti ma con costanza.

Kuyt 7
Il voto tanto alto è in realtà un omaggio al suo colpo di testa decisivo sul gol di Sneijder del vantaggio. Mette il sigillo alla storica impresa dopo aver subito quell'onda travolgente che risponde al nome di Maicon che nel primo tempo mai aveva potuto fermare. Dall'incubo alla gloria. Chi l'avrebbe mai detto alla fine del promo tempo?

Sneijder 7 1/2
Con Robben il protagonista del successo degli arancioni. Parte in sordina travolto dalla movida brasiliana, tanto che si sospetta un suo infortunio. Poi sul finire del primo tempo mostra un saggio della sua classe con un lancio smarcante di 50 metri. Nella ripresa è l'anima della squadra. Sul promo gol ringrazia Melo e Cesar, sul secondo se stesso. Che stagione per il furetto dell'Inter!

Van Persie 5
Lento, macchinoso, vive 45 minuti stritolato dalla macchina difensiva dei brasiliani che pare imbattibile. Nella ripresa trova spazio, ma non riesce mai a salire di quota e a trovare la via della rete nonostante qualche buona opportunità. Sostituito all'85° da
Huntelaar s.v.
In realtà la valutazione sarebbe assai negativa perché in cinque minuti sbaglia due reti e dimostra una sorprendente pochezza tecnica. Non è giocatore da Olanda e nemmeno da Milan.

Robben 8
Chi ha vinto la partita, Robben o l'Olanda? Il dubbio ti viene dopo aver visto l'enorme lavoro svolto da questo fuoriclasse. Nel primo tempo è l'unico che tiene in apprensione i brasiliani e in un paio di occasioni tenta i suoi celebri inserimenti, falliti per la presenza di un nugolo di difensori. Nella ripresa è devastante e contenibile solo a patto di falli gravi. Bastos viene graziato dall'arbitro, non Felipe Melo. Stupisce, oltre alla classe, la tenuta atletica.

Van Marwijk 7
Il miracolo olandese porta la sua firma. Gli eredi del calcio totale sono ora dei giovanotti tosti e diligenti ben messi in campo da un allenatore che non perde mai la testa. Se è vero che gli arancioni hanno ribaltato il risultato nella ripresa, è nel primo tempo che la squadra tutta pone le basi del clamoroso ribaltone, resistendo a un Brasile in alcuni tratti devastante. La forzata rinuncia a Mathijsen ha creato all'inizio clamorosi scompensi culminati nel gol brasiliano determinato da una voragine apertasi al centro della difesa. Van Marwijk tuttavia ha dato fiducia ai suoi uomini, infoltito il centrocampo e ha fatto in modo che la buriana passasse senza ulteriori danni. Il trainer ha creato un vero gruppo granitico che non si arrende alla prima difficoltà. E senza abbondare di talenti perché tali sono solo Robben, su tutti, e Sneijder. È l'Olanda del calcio collettivo che cerca il trionfo non riuscito a Cruijff e compagni del calcio totale. Sulla robusta anche se non affascinante nave olandese c'è oggi un grande comandante e il porto della finale è ora a vista.

Nishimura 6 1/2(arbitro giapponese)
Il solo errore grave, a memoria, è quello di non avere mostrato a Bastos il secondo cartellino giallo per fallo su Robben che sarebbe costato l'espulsione, proprio pochi istanti prima del momentaneo pareggio olandese. Comunque bravo e attento, come i suoi assistenti, in una partita non facile e a tratti assai nervosa.

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