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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2010 alle ore 12:19.
"Io non accetto il ruolo di colpevole, in nessun modo
sarò il capro espiatorio. Ora il mio obiettivo è tornare
nella Juventus e fare un ottimo lavoro". Felipe Melo
rifiuta l'etichetta di responsabile unico del flop brasiliano ai
Mondiali 2010. Il centrocampista della Juventus,
protagonista negativo nella sconfitta con l'Olanda nei quarti di
finale, torna a parlare dopo la disastrosa avventura in Sudafrica.
"Ora sembra che tutto ciò che ho fatto eèstato
negativo. La gente si dimentica di tutte le cose buone: contro la
Corea ho dato inizio all'azione del gol, contro l'Olanda ho visto
l'ottimo movimento di Robinho e ho fatto l'assist. Tutte le cose
buone che ho fatto non possono essere cancellate da un rosso quando
ormai la partita era purtroppo in mano dell'Olanda", dice Melo
al programma 'Fantastico' di Rede Globo.
"Sì, ho la mia parte di colpa nella sconfitta, ma quando mi
fermo a pensare cosa avrei dovuto fare di piu' so che in campo ho
dato il massimo", dice il giocatore della Juventus, reduce da
un'annata negativa con la maglia bianconera. Contro l'Olanda, Melo
ha siglato un'autorete e poi ha rimediato un'espulsione per un
fallaccio su Arjen Robben. Il centrocampista analizza a mente
fredda il pasticcio sul primo gol degli arancioni. "Julio Cesar
ha gridato, con le vuvuzelas è difficile sentire: quando pensi
che stai per colpire la palla con la testa, lei già è
scappata via. Sono molte cose che accadono in un istante tutte
insieme; è difficile capire il perche' e dire chi è il
colpevole".
Nella memoria dei tifosi rimarrà a lungo l'inspiegabile
pestone rifilato a Robben. "Era un momento difficile,
stavamo perdendo e ogni giocata che provavamo non riusciva,
nell'impeto di rubare la palla ho fatto un fallo un po' più
duro e sono stato espulso", dice il verdeoro. "Io ho
parecchia esperienza nel calcio. Tutti i i giocatori sanno come far
male ad un avversario, se fosse stato un fallo per far male Robben
avrebbe potuto infortunarsi in quel contrasto, ma questo non è
accaduto -spiega ancora-. In quell'istante magari posso aver
perso la testa ma per l'enorme volontà di poter aiutare la
squadra. Di poter fare di più perchè il Brasile non stava
trovando in campo il suo gioco".
Visti i precedenti di Melo, per molti l'espulsione non è stata
una sorpresa: "Credo sia troppo facile parlare dopo. Io sono un
giocatore con un carattere forte e che in campo mette molta grinta,
pago per questo ma non sono sleale, solo grintoso". Meglio
evitare però un altro episodio del genere: "In futuro una
entrata come quella su Robben senza dubbio la eviterò, non
voglio dimenticare cosa è successo ma utilizzarlo come
lezione". Dopo il flop mondiale, Ronaldo ha invitato
Melo a non trascorrere le vacanze in Brasile. Il ritorno a casa, a
parte qualche insulto all'aeroporto di Rio de Janeiro, non è
stato traumatico.
"Sono stati giorni tranquilli, mi aspettavo una situazione molto
più agitata invece per strada la gente mi ha dimostrato molto
affetto. Ho capito che il popolo brasiliano mi vuole bene". Tra
poco il centrocampista tornerà a pensare alla Juve. "Senza
dubbio, ora il mio obiettivo è tornare nella Juventus fare un
ottimo lavoro e poter continuare a giocare in Nazionale. Il mio
sogno non è finito", dice pensando ad una nuova avventura
con la Seleçao.
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