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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2010 alle ore 16:37.
"Non ha prezzo segnare un gol che ha fatto felici milioni di
persone". Con queste parole Andres Iniesta, autore del
gol che ha regalato il titolo mondiale alla Spagna nella
finale di Johannesburg contro l'Olanda, torna sulla sua
prodezza e sulle sensazioni vissute subito dopo: "E' molto
difficile spiegare quello che sento, ma la cosa importante e' che
ho fatto felici milioni di persone e questo non ha prezzo. Tutto e'
stato molto veloce. Mi sono visto solo e ho pensato di essere in
fuorigioco. Cesc (Fabregas, ndr) mi ha visto e in modo fantastico
mi ha servito con un passaggio molto rapido. Quando ho ricevuto il
pallone sapevo che dovevo fare gol perche' andare ai rigori sarebbe
stato terribile".
"Ora ci godiamo il titolo e le ferie - prosegue Iniesta
che poi spiega l'omaggio a Dani Jarque, il capitano dell'Espanyol
scomparso improvvisamente un anno fa -. L'ho avuto sempre in
mente. L'idea mi e' venuta prima della finale e ne abbiamo
parlato". Il centrocampista del Barcellona ha anche celebrato
lo spirito di squadra che c'era nella Nazionale e nell'intero
Paese: "Al di sopra di ogni rivalita', alla gente piace il
calcio. A ogni spettatore piace la squadra che gioca bene e non va
contro la squadra. Il Pallone d'Oro? Non perdo un secondo a
pensare a questo".
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