Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2010 alle ore 12:08.
Ciao Sudafrica, appuntamento in
Brasile. Con il gol di Iniesta, la
Spagna campione del mondo ed il bacio in diretta
tra Iker Casillas e Sara Carbonero si è chiusa la rassegna
iridata, la prima disputata nel continente africano. Un bilancio
che si può considerare certamente positivo: i molti dubbi
della vigilia, sugli impianti e sulla sicurezza, sono stati
spezzati da ottimi stadi e un clima costante di festa, che hanno
reso il Mondiale della 'Waka Waka' molto bello ed
appassionante.
Certo per noi italiani non è stata certo una manifestazione da
ricordare sotto il punto di vista sportivo, vista la peggior
prestazione di sempre in una fase finale degli azzurri, ma non sono
mancati certamente gli spunti, oltre alle emozioni regalate dal
campo: dalla presenza di Mandela nella cerimonia
di chiusura ad un Maradona sempre da prima pagina
in panchina, dall'ormai 'mitico' polpo oracolo
Paul alla bellezza osé della modella
paraguaiana Larissa Riquelme.
Certo, non sono mancate anche le polemiche e qualche problema come
i gravi errori arbitrali (come il gol non visto di Lampard o il
fuorigioco chilometrico non segnalato di Tevez) o qualche vuoto di
troppo sugli spalti, ma nel complesso ci sono da fare tanti
applausi a tutta la macchina organizzativa e all'Africa
intera. Si tornerà in campo tra quattro anni nella
patria del calcio, il Brasile, dove i padroni di casa partiranno
sicuramente da grandi favoriti, ma dovranno stare a attenti a
Spagna, Germania, Olanda, Argentina e, speriamo, Italia.
Moved Permanently
The document has moved here.
Il mondiale giorno dopo giorno
- Scelti per voi. I migliori giocatori del mondiale ruolo per ruolo
- La vittoria della Roja ai mondiali è solo un tonico per la Spagna in crisi
- Le pagelle dei protagonisti
- La prima volta della Spagna. Iniesta affonda l'Olanda con un gol che vale il mondiale
- Dopo la tensione esplode la festa mondiale della Spagna