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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2011 alle ore 14:36.

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I super-soldati che hanno ucciso OsamaI super-soldati che hanno ucciso Osama

NEW YORK - Per gli americani, questa volta, sarà diverso, e non solo perché sono passati 10 anni. Ricorderanno le vittime dell'11 settembre anche con la certezza dell'eliminazione, grazie a un blitz che è già storia, del nemico numero 1 del Paese, l'architetto dell'attentato del 2001: Osama bin Laden.
Dietro l'operazione in cui il 2 maggio scorso fu ucciso in Pakistan il leader di al-Qaida c'era un commando speciale, la cui segretezza va al di là della Cia, che risponde solo al ministro della Difesa e al presidente.

Il Washington Post ne rivela molti dettagli in un estratto del libro dei suoi giornalisti Dana Priest and William M. Arkin, intitolato Top secret America: the rise of the new american security state. Il super commando si chiama Joint Special Operations Command (Jsoc), ed è nato in realtà nel 1980, quando contava solo 1.800 uomini ed ebbe un esordio infelice: l'azione che avrebbe dovuto liberare a Teheran 52 membri dell'ambasciata americana prigionieri degli studenti iraniani finì con una collisione in volo fra elicotteri statunitensi nel deserto. Morirono in otto.

Ma da allora le cose sono cambiate molto, anche per via dell'11 settembre. L'organismo segreto è stato rafforzato, ha 25mila uomini (e alcune donne), le sue missioni si sono ampliate, con mezzi e risultati superiori a quelli della Cia. Sotto due presidenti e tre ministri ha raccolto dati e compiuto raid letali, la maggior parte dei quali in Iraq e Afghanistan, ma anche in Paesi con cui gli Stati Uniti non sono in guerra, dallo Yemen al Pakistan, dalla Somalia alle Filippine, dalla Nigeria alla Siria. Ovunque s'intravveda una reale o potenziale minaccia terroristica. E se la Cia con i suoi droni e le sue forze paramilitari ha ucciso migliaia fra leader e mujaheddin qaidisti, osserva il Washington Post, il Jsoc ne ha eliminati molti di più; se la Cia ha catturato e interrogato con metodi poco ortodossi 100 sospetti terroristi, il Jsoc ne ha presi e torchiati «dieci volte di più». Al Jsoc è stata data l'autorità di selezionare individui e poi ucciderli piuttosto che sequestrarli e questo non ha mancato di suscitare polemiche.

I suoi uomini non sono identificabili, anche quando lavorano in qualche ambasciata all'estero. Non portano divisa né gradi, non hanno nome né documenti. Si celano dietro soprannomi come Secret Army of Northern Virginia, Task Force Green, Task Force 11, Task Force 121. Provengono dai principali corpi speciali, il mix migliore tra il Team 6 dei Navy, lo Special Tactics Squadron della Us Air Force, il 160° Special Operations Aviation Regiment e il 75° reggimento dei Ranger.

A guidare il Jsoc è stato per un lungo periodo il generale Stanley McChrystal, che ne trasferì la sede in Iraq. L'organismo ha compiuto anche alcuni errori, il più clamoroso in Afghanistan: un massacro di civili che festeggiavano un matrimonio nel villaggio di Kakarak, il 1° luglio 2002. L'obiettivo erano i talebani. Con il tempo il Jsoc ha creato una sua divisione di intelligence, indaga sui flussi di finanziamento dei network terroristici e si è specializzato anche sul fronte informatico e tecnologico. L'11 settembre 2008 il team cybernetico neutralizzò tutti i siti internet jihadisti.
Con l'arrivo di Obama alla Casa Bianca, il super-commando è stato usato anche di più che da George W. Bush, ad esempio nello Yemen per far fuori i leader di al-Qaida. O, come tutti ricorderanno domenica prossima, quando dette il via libera a un blitz particolarmente sensibile, il 2 maggio, ad Abbottabad.

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