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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2011 alle ore 22:03.
L'ultima modifica è del 07 settembre 2011 alle ore 10:07.
Via libera del Senato alla manovra che da domani sarà all'esame della Camera. L'entità del decreto dopo il passaggio a palazzo Madama sale a 54,2 miliardi nel 2013, anno in cui si dovrà raggiungere il pareggio di bilancio. Fra le novità il contributo di solidarietà del 3% per i redditi oltre 300mila euro scatterà dal primo gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 e colpirà il reddito complessivo. Il balzello si paga sulla parte eccedente i 300mila euro. Confermato l'innalzamento dell'Iva al 21%, che porterà nelle casse dell'Erario un maggiore gettito di 700 milioni di euro nel 2011 e di 4.236 dal 2012. Sì anche all'adeguamento delle pensioni delle donne dal 2014. Tre mesi di tempo, poi, per restituire senza aggravio i bonus bebé illecitamente percepiti. Castelli oggi è partito all'attacco sul contributo di solidarietà, che esclude «i boiardi romani». Il Quirinale replica secco che a tutto il personale del Colle già si applicano i tagli. Ecco la cronaca della giornata.
Ore 20,13. Via libera del Senato. Il testo sarà da domani alla Camera
Via libera del Senato alla fiducia sul maxiemendamento alla manovra. Il testo passa adesso all'esame della Camera per la seconda lettura. I "sì" sono stati 165, i "no" 141, 3 gli astenuti. L'entità del decreto dopo il passaggio a palazzo Madama sale a 54,2 miliardi nel 2013, anno in cui si dovrà raggiungere il pareggio di bilancio. Tra le altre misure introdotte nel primo passaggio parlamentare l'aumento di un punto dell'Iva ordinaria dal 20 al 21%, il contributo di solidarietà del 3% per i redditi oltre i 300mila euro e l'anticipo al 2014 dell'avvio graduale dell'aumento dell'età di pensionamento delle donne del settore privato.
Ore 20,12. Schifani: deprecabili le manifestazioni di violenza vicino al Senato
«Depreco in maniera forte e convinta le manifestazioni di violenza che hanno avuto luogo nelle vicinanze del Senato da parte di alcuni soggetti che preferisco non definire. La violenza é sempre un gesto contro la democrazia, protestare e anche scioperare é garantito dalla costituzione, ma quando lo si fa in maniera violenta» siamo di fronte «a un vulnus per la democrazia nel nostro paese». Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, prima di annunciare in aula l'esito del voto di fiducia, in merito agli incidenti avvenuti nelle vicinanze del Senato, a Piazza Navona, dove era in corso una manifestazione contro la manovra e si sono verificati lanci di petardi e fumogeni. Schifani ha ringraziato «le forze dell'ordine che si stanno impegnando, rischiando anche la loro incolumità, per evitare che queste manifestazioni giungano in prossimità del Senato».
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