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Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2012 alle ore 20:56.

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Matthew Goss esulta sul traguardo di Horsens (LaPresse)Matthew Goss esulta sul traguardo di Horsens (LaPresse)

Trionfo di Matthew Goss (GreenEdge) la terza tappa del Giro d'Italia, la Horsens-Horsens di 190 chilometri, l'ultima in Danimarca. L'australiano si è imposto allo sprint davanti all'argentino Juan José Haedo e allo statunitense Tyler Farrar. Gli ultimi 150 metri della tappa sono stati caratterizzati da una brutta caduta che ha coinvolto anche Mark Cavendish e Taylor Phinney: quest'ultimo conserva comunque la maglia rosa di leader della classifica generale.
A provocare la caduta di gruppo sarebbe stato un improvviso cambio di direzione di Roberto Ferrari che, spostandosi sulla destra del rettilineo finale, avrebbe tagliato la strada al lanciatissimo Cavendish.

«In una volata io guardo avanti, ero quarto quando Farrar è scattato, ho cercato semplicemente un varco per fare il mio sprint». Roberto Ferrari
si giustifica così per la scorrettezza commessa nella volata finale. Afferma di aver avuto un problema con una scarpa. «Mi si era sganciata, non mi sono accorto di aver causato una caduta, non avevo idea di chi ci fosse dietro di me. Ero davanti e ho seguito la mia traiettoria. In una volata guardo sempre avanti, non mi preoccupo di chi mi sta dietro». La giuria, riunitasi dopo l'arrivo, ha rivisto il video dello sprint e alla fine ha deciso di graziare il corridore dell'Androni Venezuela: per lui niente squalifica ma solo un declassamento all'ultimo posto del plotone. Eppure il suo direttore sportivo Gianni Savio avrebbe ammesso che il suo corridore si sarebbe scusato con lui, definendo la manovra «scorretta ma non volontaria. Non aveva intenzione di far cadere Cavendish».

Al Giro negli sprint le polemiche non mancano quasi mai. L'anno scorso il caso più clamoroso fu nella tappa di Tirano, con il declassamento di Visconti e la vittoria a tavolino di Ulissi. Ma a Horsens non ha rischiato grosso soltanto il campione del mondo, anche Taylor Phinney è finito a terra, rischiando come ieri di perdere la maglia rosa. «Subito dopo la
caduta sono rimasto un pò seduto a terra perchè ero in confusione. Quindi sono salito in ambulanza e avevo la caviglia destra gonfia per la botta. Poi ho messo il ghiaccio ed ho visto che il dolore stava diminuendo. Allora mi sono fatto riportare sul traguardo perchè volevo venire a fare la premiazione. Peccato per la caduta, che avrei evitato volentieri, ma così è
il ciclismo e spero che non sia niente di grave».
Molto contrariato Cavendish: «Non è bello cadere a 75 orari! La manovra che ha fatto Roberto Ferrari non è stata bella. Dovrebbe vergognarsi di aver fatto finire a terra la maglia rosa, quella rossa e del campione del mondo».

«Sono felicissimo per questa vittoria che ho cercato e voluto fortemente e anche ieri ho sfiorato arrivando secondo dietro a Cavendish - il commento di Goss - È un successo importantissimo per me e per la mia squadra perchè è la prima nei grandi Giri. La dedico ai miei compagni di squadra perchè hanno fatto un grande lavoro guidando al meglio in questo sprint
vincente».


Martedi il Giro si concede una giornata di riposo. Mercoledì è in programma la prima tappa italiana, una crono a squadre a Verona.

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