Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2012 alle ore 08:45.
L'ultima modifica è del 29 settembre 2012 alle ore 10:31.

My24
Nella foto lavoratori in Piazza della Repubblica a Roma con maschere che si ispirano ai travestimenti dei consiglieri della Regione Lazio durante le festeNella foto lavoratori in Piazza della Repubblica a Roma con maschere che si ispirano ai travestimenti dei consiglieri della Regione Lazio durante le feste

Si dice spesso che la repubblica di Weimar cadde per la crisi economica; in realtà, cadde principalmente per un'ondata di antipolitica. Questo è il rischio che oggi corre l'Italia. Non serve a niente indignarsi, accusare, o invocare il «rinnovamento morale». Il Governo deve agire ora.
Deve presentare una proposta onnicomprensinva e concreta, ma allo stesso tempo ambiziosa, intenzionalmente demagogica e populista, per dare una risposta convincente alla rabbia che monta.

È vero che c'è un problema di fondo nel Titolo V della Costituzione, che ha decentrato la spesa senza decentarre le entrate. Se chi spende si finanzia con i soldi degli altri, il risultato è solo uno: spese eccessive, clientelismo e corruzione. Ma non si può aspettare di modificare il Titolo V. Ed è sbagliato pensare che sia solo una questione di ladri e ruberie: il problema esisterebbe anche se tutti i politici e i dirigenti pubblici fossero onesti e capaci.

Ecco una serie di proposte organiche che possono servire come base per una riforma fattibile in tempi relativamente brevi. Riguardano solo le spese di funzionamento della politica, una parte minima della spesa pubblica, ma enormemente importante per il Paese. Alcune riprendono proposte che ho fatto recentemente su queste pagine. Alcune sono originali, altre no. Indubbiamente la lista è profondamente incompleta. Per questo invito chiunque, ma soprattutto persone con esperienza di amministrazione e di politica locale o nazionale, a suggerire altre misure, scrivendo a roberto.perotti@unibocconi.it o lasciando un commento sul sito del Sole 24 Ore. Ovviamente garantisco l'anonimato a chi lo richiede.

Le proposte si basano su tre premesse

1. Le società di revisione e la Corte dei Conti non servono. Nella loro proposta, i Presidenti delle Regioni si aggrappano alle società di revisione e alla Corte dei Conti per mantenere tutto come prima. Una società di revisione non può entrare nel merito se un certo convegno di un gruppo consiliare sia stato necessario. La Corte dei Conti non può controllare ogni ricevuta di ogni consigliere di ogni regione; e non può sapere se una cena regolarmente dichiarata era di lavoro o di piacere.

2. La parola chiave: semplicità. La trasparenza è una condizione necessaria per poter esercitare un controllo da parte dei cittadini. Condizione per la trasparenza è la semplicità. Il bilancio della regione Lazio era così oscuro che solo pochi fa la giunta Polverini poteva impunemente affermare sui manifesti sparsi per Roma di aver ridotto le spese della regione di 5 miliardi (!), le spese per il Consiglio regionale di 30 milioni (!!), e addirittura apriva nuovi campi della matematica proclamando una riduzione della spesa per comunicazioni del 183% (come si fa a ridurre qualcosa di più del 100%?). Gli stessi giornalisti specializzati hanno impiegato giorni per capire che i numerosi versamenti da 4.190 euro sui conti di Fiorito erano le diarie dei consiglieri. Ci sono voluti giorni per scoprire che quasi tutti i consiglieri del Lazio cumulavano cariche diverse. Ancora adesso girano decine di ricostruzioni diverse sui compensi dei consiglieri delle varie Regioni, a seconda che si includano diarie e rimborsi spesso nascosti nelle pieghe dei regolamenti. La recentissima vicenda della regione Piemonte dimostra i limiti della trasparenza in assenza di regole semplici. Dopo le rivelazioni sulla settimana bianca fatta passare come settimana di lavoro, la regione ha messo in rete i rimborsi dei consiglieri regionali. Ma si tratta solo dei gettoni di presenza per le riunioni dei consigli, e i rimborsi al chilometro. La settimana bianca (se c'è stata) non sarebbe mai emersa.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi