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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2012 alle ore 08:45.
L'ultima modifica è del 29 settembre 2012 alle ore 10:31.

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Nella foto lavoratori in Piazza della Repubblica a Roma con maschere che si ispirano ai travestimenti dei consiglieri della Regione Lazio durante le festeNella foto lavoratori in Piazza della Repubblica a Roma con maschere che si ispirano ai travestimenti dei consiglieri della Regione Lazio durante le feste

16.I fondi europei. Ma tutto questo non basta. Purtroppo le fonti principali di clientelismo e corruzione sono ben altre, e più pericolose. Le Regioni di fatto controllano i flussi dei fondi europei. Sono decine di miliardi, ed è praticamente impossibile ricostruire come vengono spesi. Uno sguardo al sito del ministero per la Coesione e a quello dello Sviluppo (che intermediano questi fondi) spiega facilmente il perché. Questi fondi si dividono in una babele di sigle e di tipi di contratti e di programmi semplicemente indecifrabile, su cui i controlli di efficacia ex post sono inesistenti.
Una volta ogni regione aveva una sua agenzia di sviluppo regionale, come la famigerata Sviluppo Italia a livello nazionale. Quest'ultima oggi si chiama Invitalia, e le Sviluppo Italia regionali sono state chiuse. Ma... anche se non c'è più "Sviluppo Italia Calabria", ora c'è "Calabria Sviluppo". Questi enti, oltre ad essere dannosi perchè perpetuano l'utopia del dirigismo illuminato, sono una gigantesca fonte potenziale di prebende e di clientelismo. Vanno aboliti.
Che fare con i fondi strutturali regionali? Un taglio netto e radicale. Una possibilità interessante è quella di estendere alcune esperienze, destinando i finanziamenti europei a fondi di garanzia per le piccole e medie imprese, come ha proposto anche recentemente Matteo Renzi.

17.La politica nazionale. 300 deputati, 100 senatori: pochi ma buoni. Di fronte alla performance delle Regioni, gli sprechi e gli eccessi del Parlamento sono passati in secondo piano, ma persistono. Anche qui c'è un problema di numero e di costi. Non c'è nessun motivo per cui i deputati italiani debbano essere il doppio di quelli statunitensi, e i senatori più del triplo. 300 deputati e 100 senatori sono più che sufficienti, anzi, migliorerà l'efficienza dei lavori parlamentari, e i partiti saranno costretti a usare meglio le poche cartucce a disposizione, candidando persone di valore. Migliorerà il livello dei dibattiti parlamentari e dei lavori delle commissioni, dove troppi parlano senza competenza.

18.Un "x per mille per la politica nazionale". Anche i compensi dei parlamentari dovranno consistere di una base minima (2.000 euro) più una cifra proporzionale alle sedute frequentate. Le spese per parlamentari e membri del governo sono pagate da un'addizionale Irpef (un "x per mille per la politica nazionale"), purché sia sopra un certo minimo e sotto un certo massimo. Ogni anno le entrate in eccesso del massimo vengono investite in un fondo precauzionale; se sono insufficienti per pagare il minimo, vengono integrate dai risparmi del fondo precauzionale o dalla fiscalità generale. I vantaggi sono numerosi. I costi della politica sono più trasparenti; ogni cittadino vede quanto paga ogni volta che fa la dichiarazione dei redditi. Se l'aliquota passa dall'x all'x+1 per mille, i cittadini lo vedono subito. I compensi dei politici variano con la situazione economica del Paese, fornendo gli incentivi giusti ad adottare le misure migliori per l'economia e per la lotta all'evasione.

19.Varie ed eventuali. Anche per il Parlamento valgono i punti da 9 a 14 di cui sopra, inclusa la proibizione di finanziamenti ai gruppi parlamentari. Oltre ai soliti problemi, essi favoriscono la frammentazione delle forze parlamentari, e danno un potere di ricatto a singoli parlamentari («tolgo il voto al governo e mi costituisco in gruppo parlamentare autonomo se non mi fate questo favore»: quanti governi hanno subito questo ricatto?).

20.Gli stipendi delle alte cariche e dei dirigenti pubblici. Sul Sole del 22 settembre ho presentato un breve elenco degli stipendi di alte cariche pubbliche italiane paragonati ai loro omologhi negli Usa. Quelli italiani sono sempre più alti, talvolta il doppio, persino il quadruplo. Il governo aveva imposto un limite pari allo stipendio del primo presidente di Cassazione, circa 300mila euro. Ma vi sono ancora numerosissime eccezioni. Anche il limite di 300mila euro però non è sufficientemente ambizioso. Viviamo in tempi di emergenza, occorrono misure di emergenza. Per un esodato, l'annuncio che un dirigente guadagnerà 300mila euro invece di 350mila ha il sapore di una beffa. È populismo, è demagogia? Forse, ma è la realtà.
La scusa che gli stipendi alti servono per attrarre persone competenti non vale. I dirigenti di Finmeccanica, azienda pubblica, che guadagnano svariati milioni non potrebbero lontanamente aspirare a una cifra simile nel settore privato. Tutte le cariche dello Stato, dal Presidente della Repubblica ai parlamentari ai ministri ai sottosegretari, e tutti gli alti dirigenti pubblici devono accettare un taglio allo stipendio ben superiore a quel poco che è stato fatto finora. In nessun caso uno stipendio può eccedere 250mila euro e una pensione mensile 4.000 euro - cifre più che adeguate per una vita dignitosa per chiunque.

roberto.perotti@unibocconi.it

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