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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2011 alle ore 17:41.

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Fino a quattro anni fa era un effetto speciale, buono per lasciare a bocca aperta i bambini. Far comparire su uno schermo oggetti virtuali, scritte, foto che interagiscono con l'ambiente. Un po' alla Roger Rabbit, cartoni animati che parlano con attori veri. La realtà aumentata - questo il nome della tecnologia - faticosamente si sta avventurando altrove, da settori a lei congeniali come la pubblicità e il gaming ad applicazioni più mature. «Gli oggetti possono comunicare.

Oggi possiamo insegnare per esempio a un cellulare a riconoscere i prodotti, fornire manuali, indicazioni, scritte. Siamo sicuri - spiega Mauro Rubin, ceo di JoinPad - che finalmente la realtà aumentata sia pronta per il business, dalla grande distribuzione al lusso». Oltre a esserne convinti, i tre ragazzi di Joinpad hanno presentato a Las Vegas Augmented Xp, un prodotto in grado di assistere il personale tecnico del settore delle teletrasmissioni (in questo caso il cliente è Screen Service Broadcasting Solution) durante le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria di un sistema. Apparentemente sono un paio di occhiali, collegati a un computer indossabile. Al tecnico basterà osservare la macchina per ricevere sul suo visore le informazioni che riguardano l'hardware. In altre parole, potrà capire se è rotto, quale è il guasto e come ripararlo. Senza bisogno di training o manuali, ma con un investimento che per il cliente si aggira sui 20mila euro. Il risparmio, spiegano, è nell'economia di scala, con un pacchetto si abilitano moltissime persone. In più,in caso di assistenza e manutenzione, non è più necessario prevedere l'utilizzo di personale specializzato. La tecnologia è basata su algoritmi che hanno il compito di riconoscere gli oggetti, quindi un software installato in un device (telefonino, tablet, pc ecc) e collegato a una webcam. Quando l'utente inquadra l'oggetto il software lo riconosce e inserisce informazioni multimediali.

A livello mondiale attualmente ci sono 150 milioni di device che possono supportare la realtà aumentata. Ma il numero è destinato a crescere. Anche perché la tecnologia è più accessibile, accanto a marker fisici (etichette di carta rilevate dal software) esistono programmi di riconoscimento degli oggetti che rappresentano lo stato dell'arte dell'innovazione. Inoltre in rete si trovano pacchetti di sviluppo gratuiti e le informazioni disponibili digitalmente grazie a internet e al satellite consento di poter 'aumentare' i dati relativi a un prodotto. Ai ragazzi di JoinPad l'idea di investire in questo settore è nata nel 2009 quando Mauro Rubin, Andrea Gondevi e Alessandro Vannicelli si sono conosciuti. Interessi diversi (uno insegnava paracadutismo, un altro lavorava nel campo della musica) ma stesso background tecnologico. «C'era la rivoluzione in Iran - spiega - Twitter la raccontava meglio dei telegiornali.

Ci siamo accorti che satellite e realtà aumentata potevano davvero fornire informazioni trasversali al business». Secondo il ceo di Joinpad, infatti, nei prossimi mesi assisteremo all'ingresso della realtà aumentata anche in settori come il turismo, la manutenzione, la produzione di beni, il commercio o la sanità. Le tecnologie in campo naturalmente sono molteplici, dall'Rfid al codice a barre. Quest'ultima trova applicazioni più immediate nella grande distribuzione e nel supply chain. Mentre l'Rfid dipende molto dal prezzo delle etichette elettroniche.

Ma il dato veramente nuovo su cui l'impresa comincia a riflettere è che un nuvola di informazioni può essere espressa dagli oggetti e visualizzata sui dispositivi elettronici attualmente sul mercato. Sta al business e quindi ai manager capire quali informazione usare e come.

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