Il Temple Food della coreana Sun Jae
Alla componente spirituale, la monaca coreana e soul chef Sun Jae, unisce le proprietà medicinali degli alimenti: il suo “temple food” che esporta nel mondo (lo scorso anno ha partecipato al Salone del gusto di Torino), serva a fornire l’energia per la meditazione, a depurare l’organismo, dando alla mente maggiori capacità di concentrazione e di devozione.
Nel rispetto dei sapori originali degli ingredienti, la sacerdotessa buddhista armonizza i gusti tradizionali con le abitudini culinarie moderne. Nella sua cucina non sono ammessi gli aromi artificiali e altri prodotti trasformati. Nemmeno l’aglio, la cipolla, il porro o l’erba cipollina. Vengono usati invece conserve e cibi fermentati: pasta di soia (doinjang), pasta di peperoncino (gochujang), salsa di soia (ganjang), sottaceti (jangajji), ma soprattutto il kimchi, cavolo cinese fermentato. Il suo riso cotto al vapore in foglie di loto, servito con tofu, funghi e salsa di soia artigianale, rappresenta per molti un esercizio contemplativo che giova alla salute.