Guido Bertolaso, capo della Protezione civile e sottosegretario alla presidenza del Consiglio, si trova da mercoledì nel mirino di polemiche e di accuse pesanti. «I Pm si vergognino e Bertolaso non si tocca», ha affermato il premier Silvio Berlusconi, al termine del vertice europeo di Bruxelles sull'emergenza Grecia, rispondendo a chi gli chiede un commento sull'inchiesta che ha coinvolto il capo della protezione civile. «Tutte queste cose qui sono assolutamente infondate e non vere come al solito».

Quanto all'ipotesi di dimissioni per Bertolaso, il capo del governo ha risposto: «Questo è uno sport che mi trova assolutamente contrario, sono persone che più volte ricorrono a questi atti di invidia». Per il premier «bisogna resistere sempre, ora ancora con più forza». Così il governo non indietreggerà sul provvedimento di riforma della Protezione civile: «Andiamo avanti su tutto». Per il premier anche un'azienda molto piccola di Grottaferrata «può fare benissimo il suo lavoro, non vedo lo scandalo».

Come emerge tuttavia dalle carte, le vicende al centro dell'inchiesta della Procura di Firenze non si limiterebbero a tangenti e favori per le opere approntate in una serie di grandi eventi, compreso il G-8 che doveva tenersi in Sardegna, spostato poi nel luglio scorso a L'Aquila. Una serie d'intercettazioni telefoniche chiamano in causa i protagonisti anche per il coinvolgimento in festini piccanti e per un certo cinismo nella gestione delle emergenze. Domani sono in programma i primi interrogatori di garanzia per le quattro persone arrestate (Angelo Balducci, Diego Anemone, Mauro Della Giovampaola e Fabio De Santis, si legga più avanti per altri particolari). I rilievi dei magistrati fiorentini hanno ovviamente riacceso le polemiche tra i partiti.

Così, gli esponenti dell'opposizione chiedono che Bertolaso confermi le proprie dimissioni (offerte ieri e subito respinte da Berlusconi, che ha attaccato i giudici parlando di persecuzione) e che il governo metta in quarantena il progetto di Protezione civile spa. Le forze della maggioranza, come già avvenuto appena uscita la notizia dell'inchiesta e degli arresti di funzionari e imprenditori, fanno invece quadrato intorno a Bertolaso, difendendo il suo operato e l'efficienza del dipartimento in questi ultimi anni. La prova migliore è stata offerta, dicono dal centro-destra, in particolare dopo il sisma in Abruzzo.

«Io sono tranquillo. Sono sereno», ha commentato Bertolaso in un colloquio con il quotidiano La Stampa. «Ho sempre impostato - ha aggiunto - il mio lavoro di servitore dello Stato cercando di garantire la massima trasparenza e di mettere davanti a tutto la sicurezza dei cittadini. È un'accusa forte per chi come me s'è sempre impegnato per gli altri. È come se tanti anni di sacrifici e di disponibilità venissero cancellati con questo avviso di garanzia». Bertolaso ha poi aggiunto «lasciamo Berlusconi fuori da questa storia». Il difensore del sottosegretario, l'avvocato Filippo Dinacci, ha assicurato: «Siamo in presenza di una grande equivoco, che sarà quanto prima chiarito».

Le feste e la «cosa megalattica» nelle carte del Gip
Appalti, soldi e donne. Nell'ordinanza del Gip Rosario Lupo si descrive la ragnatela di contatti, promesse, accordi che sarebbero stati alla base di un meccanismo ben oliato. Il magistrato ricostruisce le tangenti che sarebbero state pagate con denaro, ville, auto di lusso ed escort in cambio di appalti milionari per il lavori del G-8 alla Maddalena e per la realizzazione o la ristrutturazione di impianti sportivi in occasione dei mondiali di nuoto del 2009 a Roma.

Per esempio, l'imprenditore romano Diego Anemone (titolare della società che ha ricevuto appalti per il mancato G-8 alla Maddalena), finito in manette per essere il presunto corruttore di Bertolaso e di altri pubblici ufficiali e per avere goduto di corsie preferenziali in alcune grandi opere, si sarebbe dato da fare per «organizzare una "cosa megagalattica" in favore del Bertolaso». A base di sesso.

Secondo quanto si legge nel provvedimento - che coinvolge una quarantina di indagati e portato in carcere per corruzione continuata in concorso (su richiesta del pm Giuseppe Quattrocchi) l'ex vice di Bertolaso alla Protezione civile ed ex commissario per i mondiali di nuoto, Angelo Balducci, attualmente presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Diego Anemone, Fabio De Santis (provveditore alle opere pubbliche della Toscana) e il coordinatore dell'unità tecnica per i 150 anni dell'Unità d'Italia Mauro Della Giovampaola - «il tenore delle conversazioni intercettate non pare consentire interpretazioni diverse da quella che trattasi di prestazioni sessuali di cui il Bertolaso dovrebbe usufruire presso il centro benessere riconducibile all'Anemone; peraltro, l'occasione verrà sfruttata dal Bertolaso solo in un momento successivo».

In un'altra parte dell'ordinanza si ribadisce che nel «centro benessere Salaria Sport Village, riconducibile alla stessa famiglia Anemone», Bertolaso «usufruisce non solo di "massaggi", ma anche di vere e proprie prestazioni sessuali», come proverebbero diverse conversazioni intercettate.

Secondo il gip, «appare peraltro comprensibile, attesi i rispettivi ruoli, che Anemone abbia un occhio di riguardo nei confronti dell'illustre suo conoscente, soggetto con un importante e decisivo ruolo istituzionale che gli permette di gestire e decidere la spesa pubblica connessa alla realizzazione degli appalti del G8 di cui l'Anemone è aggiudicatario». E vi sono diverse telefonate dalle quali, si legge nell'ordinanza, «appare evidente» come sia Bertolaso «ad avere le chiavi della cassaforte».

Tornando alla «cosa megagalattica», Anemone avrebbe deciso di organizzarla subito dopo un incontro avuto con Bertolaso nel settembre 2008 per comunicargli i maggiori costi previsti per l'esecuzione delle opere del G8. L'imprenditore è preoccupato per la reazione che potrebbe avere Bertolaso e, mentre gli manda un sms per fissare l'appuntamento, «si attiva per raccogliere denaro contante anche utilizzando canali insospettabili quali tale don Evaldo Biasini che, dal contenuto delle conversazioni intercettate, risulta occuparsi di opere di beneficenza in Africa».

Sempre dalle intercettazioni, risulta che l'incontro tra Anemone e Bertolaso c'è stato e ha avuto «esito positivo», come riferisce l'imprenditore il 21 settembre 2008 alla moglie e a Mauro Della Giovampaola, pure lui arrestato, un funzionario della struttura di missione per il G8.

Il Gip: «Fatti gravissimi, condotte illecite sistematiche»
«I fatti sono gravissimi - osserva nel provvedimento il gip Rosario Lupo - proprio per la sistematicità delle condotte illecite e dei rapporti illeciti di cointeressenza tra gli indagati e per le rilevantissime ripercussioni finanziarie ed economiche ai danni del bilancio dello stato rese possibili, tra l'altro, da una normativa ampiamente derogatoria delle ordinarie regole in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici che presuppone in chi la deve gestire e applicare ancora di più rispetto delle regole di trasparenza, fedeltà, imparzialità ed efficienza imposte da legge e Costituzione ai pubblici ufficiali componenti».

«La gravità appare - scrive ancora il Gip - se possibile , ancora maggiore se si pensa che il delitto oggi contestato e in relazione al quale si chiede la maggiormente afflittiva tra le misure cautelari, matura nell'ambito di un sistema non a caso definito »gelatinoso« non dagli investigatori ma da alcuni degli stessi protagonisti di tale inquietante vicenda di malaffare (che potrebbe essere ribattezzata storia di ordinaria corruzione)».

Gli interrogatori di garanziatra Roma e Milano
Sono previsti per domani gli interrogatori di garanzia di Angelo Balducci, Diego Anemone, Mauro Della Giovampaola e Fabio De Santis, arrestati ieri nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Firenze sugli appalti per Grandi Eventi fra cui il G8 della Maddalena. De Santis, arrestato a Milano e assistito dall'avvocato Remo Pannan, sarà sentito per rogatoria nel capoluogo lombardo; Balducci (assistito da Franco Coppi e Gabriele Zanobini), Della Giovampaola (assistito da Antonio Albano) e Anemone (assistito da Adriana Boscagli e Gianluca Riitana) saranno invece interrogati nel carcere di Regina Coeli a Roma dal Gip fiorentino Lupo, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare. (Al.An.)


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