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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2013 alle ore 07:50.

Erano come guerrieri – tranne che per una cosa: la possibilità che un Padrone dell'Universo morisse nell'espletamento del suo dovere erano statisticamente nulle. Erano quasi tutti under quaranta, e la probabilità di avere un infarto mentre imprecavano contro il Fato a con le mani sulla testa, prede di tremolii spastici…, era scarsa.

Nella sala delle grida impersonavano versioni leggermente più adulte e ampiamente più ricche dei frat boys: i ragazzi delle confraternite universitarie, sotto la deboscia, il bere, la cocaina, gli scherzi, il bere, le scopate, i discorsi sulle scopate, lo smignottare in giro, i discorsi sullo smignottare in giro, il bere, le uscite sarcastiche classificate in Sarc I, Sarc II e Sarc III, l'indulgere in temi esoterici come le dimensioni di uno stronzo o il raggio del proprio getto di vomito, avevano un solo e semplicissimo desiderio: rappresentare un'idea virile del mondo.
Il Padrone dell'Universo non si preoccupa della virilità. È virile, punto. Mascolinità ne ha a scialo. Ha il problema opposto, semmai. L'esuberanza irrazionale ce l'ha sotto la pelle. Ora, dopo la battaglia, mentre avanzano le tenebre, la sua esaltazione, come il suo testosterone, è più alto che mai. Circonfonde ogni aspetto della sua vita, in particolare l'appetito sessuale.

Un giorno, speriamo presto, una squadra di antropologi intraprendenti metterà insieme le migliaia di storie – alcune assurte al livello di leggenda – delle vite amorose dei Padroni dell'Universo. Queste storie sono invariabilmente raccontate dalle tipe, come le chiamano i Padroni… le tipe. Agli occhi di una tipa, l'appuntamento si esauriva nel monologo insistito del Padrone dell'Universo su due soli argomenti: la Mia Carriera, e il sesso. I suoi discorsi sulla Mia Carriera, dicevano le tipe, erano infinitamente infinitamente infinitamente noiosi noiosi noiosi non ne posso più! MI DARÒ FUOCO AI CAPELLI PER FAR FINIRE QUESTA NOIA!
Quando si trattava di fare sesso, però, le spiegazioni di lui non si facevano garrule, non partivano per la tangente, e le dimostrazioni pratiche non prendevano mai più di sessanta secondi. Andava così: pum pum pum pum pum pum pum oo-oo-oo-oo-oo-ooooh uh oo agghhh e bingo… Si rotola su un fianco, russa come un orso.
Naturalmente, essendo così virili, così rapidi, così… be'… così padroni, non potevano non sentirsi superiore alla gente comune con cui dovevano trattare ogni giorno. Cercavano di non darlo a vedere… ma quando i guerrieri erano fra di loro, nella sala delle grida, mettiamo, come potevano evitare di prendere in giro le anime semplici in cui si imbattevano lavorando? È un po' come i poliziotti di New York, che chiamavano i cittadini spaesati «bomboli».

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