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Una fragile rete di strade e ferrovie

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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2010 alle ore 13:04.

LECCE - Girare per le strade del Salento è un'impresa. A un paesaggio bellissimo fa da contraltare un evidente problema di infrastrutture. Arrivare all'aeroporto più vicino, quello di Brindisi, vuol dire aver fatto la parte più piacevole del viaggio, anche in presenza di minacciose nubi vulcaniche islandesi. Una volta a Brindisi-Casale, le possibilità per raggiungere Lecce a 40 chilometri sono pochissime: la più gettonata è quella del taxi. Ma se un turista che visita Lecce e i suoi bellissimi monumenti barocchi vuole andare oltre, verso Leuca, allora non gli rimane che mettersi nelle mani di Dio. Scartata l'idea del treno, si punta sull'auto a noleggio. E se non si ha la patente e non c'è nessuno che possa guidare, allora meglio rinunciare. A meno che uno non abbia la biblica pazienza di Giobbe, e si incammini in un viaggio senza tempo da Lecce a Santa Maria di Leuca. L'interno del Salento,poi,è meglio lasciarlo perdere...

Lo riconoscono il giovane neosindaco di Lecce, Paolo Perrone, e anche il presidente della Provincia, Antonio Gabellone. Qui, nel Salento, il problema di una concezione moderna delle reti viarie e ferroviarie è ancora più delicato che altrove, per la semplice ragione che il tacco d'Italiasipropone come meta autorevole per il turismo in Italia.
«Abbiamo dei posti incantevoli - afferma il sindaco di Lecce, Perrone - ma rete viaria e rete infrastrutturale sono insufficienti. L'autostrada arriva fino a Taranto, la Tav riguarda la Bari-Napoli e l'aeroporto più vicino è quello di Brindisi. Ecco, mi metto nei panni di uno che da Milano vuole venire a vedere le bellezze di Otranto: fa prima ad andare a Rodi. Come dargli torto?».
Già.Ma c'è un aspetto ancora più importante. «È vero - aggiunge il presidente della Provincia di Lecce, Gabellone - il Salento è molto votato al turismo, ma voglio ricordare che qui ci sono molte aziende che sostengono costi aggiuntivi rispetto ad altre società, perché non è semplice portare le merci da qui fino a Milano, per citare un esempio. E penso ai grandi produttori di vino, come il Negramaro, e all'agricoltura di queste parti».
Insomma, il problema esiste. La provincia di Lecce è forse la più estesa d'Italia: 97 comuni e quasi 800mila abitanti. Prendere l'aereo a Brindisi partendo da Santa Maria di Leuca è un viaggio nel viaggio, perché la distanza è vicina ai 150 chilometri. C'era il progetto di recuperare l'aeroporto militare di Galatina, a due passi da Lecce, ma non se ne è fatto mai nulla. «Sarebbe opportuno sottolinea Perrone recuperarlo almeno per i voli charter, così da portare turisti direttamente sulla costa salentina».

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Nei giorni scorsi, i presidenti delle tre province di Lecce, Taranto e Brindisi sono tornati a vedersi per parlare proprio del nodo infrastrutturale. E per ora è stato deciso che dall'aeroporto di Brindisi alcuni pulmann collegheranno BrindisiCasale con Lecce e la stazione ferroviaria. È già qualcosa, ma le vere infrastrutture sono un'altra cosa. Sempre nei giorni scorsi, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Provincia e Anas, ha «sbloccato» i lavori della superstrada a quattro corsie 275 da Maglie a Santa Maria di Leuca e rimandato al Tar la decisione sull'«ultimo miglio», decisione che sarà presa proprio dopodomani, 26 maggio. E qui se ne vedranno delle belle anche per la forte opposizione della giunta regionale. La vicenda della 275 in origine prevedeva una superstrada da Maglie e Santa Maria di Leuca per una spesa di 240 milioni di euro. Questa superstrada, molto contestata da alcune associazioni ambientaliste, sarebbe «la chiusura del cerchio» stradale visto che c'è la MaglieGallipoli. Anche se c'è un'altra criticità, la mediana che collega GallipoliMaglieOtranto verso il mare Adriatico. In pratica, il ricongiungimento dei due mari.
«Nell'ultimo Cipe aggiunge Perrone sono stati stanziati 12 milioni di euro per migliorare la rete viaria. Detto questo, credo che la vera priorità sia quella di potenziare la rete ferroviaria. E poi potenziare la Basentana, il cui percorso sarebbe Lecce-Taranto, Potenza e arrivare a Napoli». In effetti, è un controsenso andare in treno da Lecce a Bari per raggiungere Napoli, perché si potrebbe passare dalla Basilicata che ne riceverebbe anche dei benefici in termini economici e di visibilità.Questa parte d'Italia potrebbe avere un avvenire diverso se l'aeroporto di Brindisi fosse ben collegato non solo alla stazione di Lecce, ma anche al Porto di Taranto, uno dei più importanti dell'intero Mediterraneo.
La grande identità culturale che caratterizza questa parte della Puglia più profonda ha prodotto interessanti fenomeni di natura culturale, musicale, cinematografica. Il grado di vivibilità è tale che Lonely Planet, la regina delle riviste internazionali in tema di turismo, indica Lecce, la capitale del Barocco, fra le prime città al mondo per vivibilità. Allora, agli amministratori pubblici e agli industriali non rimane che rivolgersi al governo regionale e, insieme alla giunta guidata da Nichi Vendola, rivolgersi al governo nazionale, che sembra pensarla diversamente visti gli 11 miliardi destinati al nord e i soli 107 milioni al sud (tutti per la Salerno-Reggio Calabria) per le infrastrutture. Difficile in queste condizioni continuare a sognare.