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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2010 alle ore 13:04.
Il turismo rappresenta una formidabile e variegata risorsa economica per molte province e regioni d'Italia. Questo è un dato di fatto, benché negli ultimi anni sia stato spesso argomentato che il turismo italiano sia un settore in declino. E a riprova di ciò si sono citati sia la crescente concorrenza della Spagna e della Francia, sia il sorpasso della Cina negli arrivi turistici internazionali ai danni proprio dell'Italia. Tuttavia, il settore turistico italiano ha mostrato recentemente un certo recupero di competitività, che appare ancora più evidente nel 2009, nonostante la difficile situazione economica e il rallentamento globale.
Se di declino bisogna parlare, il declino dell'Italia come meta turistica avvenne semmai nel periodo successivo al 1970, dopo che negli anni Sessanta eravamo saliti in vetta alla classifica degli arrivi internazionali grazie a una serie di fattori positivi concomitanti: l'Italia del boom economico, della "dolce vita" e di Cinecittà si era perentoriamente proposta, già durante gli anni Cinquanta e Sessanta, come meta turistica di forte immagine e sempre più attrattiva anche per turisti di paesi lontani come americani e giapponesi. Il nostro paese, inoltre, con lo sviluppo su vasta scala del turismo balneare, era diventato la "spiaggia" oltre che di milioni di italiani, anche di milioni di europei, in alternativa all'elitaria Costa Azzurra. E poi quello del 1970 era un mondo ancora molto piccolo, non globalizzato, in cui il Muro di Berlino impediva ai russi e agli europei dell'est di viaggiare, mentre i cinesi erano un popolo lontano, poverissimo e "chiuso" entro i suoi confini, il che rendeva di fatto il turismo dei grandi numeri un fenomeno quasi unicamente circoscritto al cosiddetto mondo occidentale.
L'Italia, dunque, dopo aver toccato la vetta nel 1970, già nel 1980 era scesa al quarto posto nella graduatoria degli arrivi internazionali, superata da Francia, Spagna e Stati Uniti; dal 1980 al 2004 ha poi sempre mantenuto il quarto posto nella graduatoria degli arrivi, subendo solo nel 2005 il sorpasso della Cina. Il che è comprensibile, considerando la prepotente ascesa di questo grande paese asiatico non solo come meta di vacanze, ma soprattutto di turismo d'affari.
Negli ultimi anni, invece, al contrario di quello che sostengono i "declinisti", il turismo italiano - pur con tutte le difficoltà che lo penalizzano (problemi di tipo congiunturale legati alla grave recessione mondiale con l'inevitabile calo di attività che ne consegue, ma anche problemi legati allo scarso coordinamento delle politiche per il turismo e a un'allocazione poco efficace delle risorse) - si è mostrato resiliente, mettendo a segno un importante recupero di risultati, come provano gli ultimi dati resi disponibili dall'Unwto World Tourism Barometer di aprile 2010.