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In crociera il check-in ha un codice

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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2010 alle ore 15:45.

Con 885 brevetti depositati l'innovazione è il suo dna, mentre la presenza sui mercati internazionali è la sua risorsa per crescere. Così può descriversi Datalogic, azienda bolognese tra i primi operatori mondiali nel settore della lettura dei codici a barre e leader nelle tecnologie per l'acquisizione automatica dei dati.
Nella vita di tutti i giorni, ci capita spesso, senza accorgercene, di utilizzare la tecnologia Datalogic: quando facciamo shopping, spediamo un pacco, eseguiamo gli esami del sangue o depositiamo la valigia all'aeroporto.

«Sono tutte situazioni - spiega Mauro Sacchetto, amministratore delegato dell'azienda - in cui la raccolta automatica dei dati garantisce velocità dei processi, affidabilità dei dati rilevati e correttezza delle operazioni svolte».

Con un fatturato pari a 312 milioni di euro e investimenti per oltre 25 milioni nel 2009 nel settore R&S, Datalogic, quotata al segmento Star di Piazza Affari, vanta 2mila dipendenti distribuiti in 30 paesi tra Europa, Stati Uniti, Asia e Oceania, e la presenza diretta in 30 paesi nel mondo.

«L'azienda nasce italiana, ma è cittadina del mondo – prosegue Sacchetto –. A fronte della crisi, che nel primo trimestre dell'anno scorso è costata all'azienda il 30% del fatturato, abbiamo giocato d'attacco, puntando ancora sull'innovazione. Che nel 2009 si è tradotta in oltre 30 nuovi prodotti, 70 brevetti, un nuovo stabilimento e un centro di ricerca in Vietnam».
I risultati si sono visti già quest'anno. Datalogic ha recuperato il 22,5% del fatturato, che nel primo trimestre 2010 si è attestato sugli 89,5 milioni di euro.

Tra le prospettive per il futuro, l'azienda intende continuare a crescere concentrandosi sulle nicchie alte di gamma, anzitutto sul settore dell'automazione industriale.

Intanto, nel febbraio scorso, per Costa Crociere ha realizzato il primo sistema al mondo di mobile check-in per passeggeri su navi da crociera. Il codice a barre sulla carta d'imbarco permette al personale di visualizzare la foto del passeggero, verificando in pochi secondi la correttezza della documentazione.

In campo medico, all'ospedale Buzzi di Milano sono in funzione i PDA Datalogic J Series™, una tecnologia in grado di garantire l'identificazione e l'associazione certa madre-neonato: un tag Rfid inserito nei rispettivi braccialetti riporta le informazioni necessarie a identificarli, nonché la traccia di ogni contatto tra mamma e neonato.

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