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Il nodo delle infrastrutture. Dall'aeroporto «Catullo» alle tangenziali

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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2010 alle ore 11:42.

Anni a segnare il passo – e forse a concentrarsi un po' troppo su se stessa –, ma ora Verona alza la testa e marca il futuro. Con un obiettivo preciso: divenire il fulcro infrastrutturale e intermodale dello spostamento di passeggeri e merci tra nord e sud Europa, tra Tirreno e Adriatico, tra est e ovest.

La partita è di importanza decisiva: sono sul piatto la terza corsia dell'autostrada A22 Modena-Brennero, il nuovo casello autostradale e la stazione ferroviaria per l'aeroporto Catullo, il prolungamento della Cisa dal Tirreno, la Nogara-Mare, la tangenziale delle Torricelle attorno alla città, l'arteria a due corsie tra Nogarole Rocca e Soave (Mediana), l'Alta velocità e capacità sul Corridoio 5. Una serie di progetti in rete che si intersecano non solo nei tracciati, ma anche nella governance e nei soggetti attuatori, la cui regìa viene gestita in primis dalla Provincia.
«I piani infrastrutturali sono integrati e legati allo sviluppo economico – spiega il presidente dell'ente Giovanni Miozzi –. Le opere in project financing come la tangenziale delle Torricelle o la Mediana avranno una ricaduta economica per il territorio che ci permetterà di offrire maggiori servizi; il casello autostradale dalla A22 all'aeroporto sarà strategico anche per il consorzio Zai, il centro logistico intermodale più importante d'Italia, e per il futuro autodromo, che sorgerà tra Vigasio e Isola della Scala».
Andiamo con ordine. La società Autostrada del Brennero (22,1 milioni l'utile netto 2009), uscita dalle secche di mesi di litigiosità tra soci (Bolzano e Trento da una parte e Verona, Modena, Mantova e Reggio Emilia dall'altra), ha dallo scorso giugno un nuovo statuto e un nuovo cda, che ha portato da 25 a 14 i soci membri (con un veronese in più). Il capitolo degli investimenti prevede entro il 2015 la realizzazione del casello autostradale che dalla A22 porti direttamente al Catullo – costo: 15-20 milioni di euro circa – e la terza corsia da Verona Nord a Modena, 90 chilometri di tracciato.

«Per ciò che riguarda il casello aeroportuale stiamo ancora verificando dove posizionarlo – spiega l'amministratore delegato di Autobrennero, Paolo Duiella –. Sulla terza corsia stiamo accelerando, i dati sul calo del traffico pesante (-10% nel 2009 rispetto al 2008, ndr) ci dicono che l'infrastruttura è necessaria».
La società punta gli occhi anche su altre due opere. La tangenziale a pedaggio delle Torricelle, che dalla città si congiunge a Verona Nord: la costruzione – che contempla anche un lungo traforo oggetto di una contestazione popolare per i possibili rischi da inquinamento – è prevista dal Comune di Verona in project financing (costo stimato: 200 milioni); l'approvazione definitiva del consiglio comunale avverrà alla fine di ottobre. L'altra opera è l'autostrada a due corsie (di tipo B, senza corsia di emergenza) cosiddetta Mediana, 40 chilometri da Nogarole Rocca (la E45) fino alla A4 all'altezza di Soave, che andrebbe creata da zero con una spesa di circa 400 milioni.

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Verona si rivela strategica anche per il collegamento con il Tirreno attraverso il prolungamento della Cisa, che potenzierebbe la movimentazione merci dell'interporto: la «TiBre», ovvero Tirreno-Brennero, aprirebbe le porte a possibili accordi portuali e aeroportuali con la Liguria e la Toscana. Il progetto è stato interamente approvato dal Cipe, ma finanziato solo in parte. «Quest'opera è decisamente più indietro delle altre – specifica Miozzi –, ma a preoccuparmi di più è l'Alta velocità e l'Alta capacità. Anche in questo caso i tratti non sono tutti finanziati, i tempi si stanno allungando troppo e rischiamo di non essere pronti nemmeno per l'Expo 2015».

L'aeroporto di Villafranca "Valerio Catullo", intanto, sta cambiando pelle. Il modello di business intende virare verso il low cost da affiancare ai charter e ai voli di linea – mentre Brescia si specializzerà nel trasporto merci – e all'orizzonte c'è il progetto strategico di Sea e Sacbo che prevede la costituzione di un unico hub aeroportuale fra gli scali milanesi di Malpensa e Linate, quello di Orio al Serio (Bergamo) e di Brescia e Verona appunto. Per far questo prevede la costruzione entro l'estate 2011 di un'aerostazione dedicata, accanto alle strutture attuali. Ciò comporterà, oltre al nuovo casello autostradale sulla Milano-Venezia, anche una stazione ferroviaria collegata direttamente a Verona Porta Nuova. «Già dal 31 ottobre, comunque – annuncia il direttore generale Massimo Soppani – sarà a disposizione un'area per i vettori low cost; da quella data partiranno i nuovi collegamenti Ryanair per Londra, Bruxelles, Parigi, Madrid, Palermo e Brindisi e i collegamenti via Barcellona di Vueling per 14 destinazioni spagnole. Solo Ryanair prevede con questi sei nuovi collegamenti di arrivare a trasportare 330mila passeggeri in un anno di operatività». Il traffico di Verona è cresciuto a luglio dell'1,3% rispetto allo stesso mese 2009 (dato Assaeroporti). Il piano di sviluppo dello scalo prevede un investimento di 80 milioni in quattro anni.
Il potenziamento del Catullo è strategico anche in vista della realizzazione dell'autodromo di Vigasio, quel discusso Motorcity di dimensioni faraoniche – 3,5 milioni di metri quadri destinati ad autodromo per gare di Formula Uno e MotoGp, centri commerciali, parchi tecnologici, aree industriali, alberghi di lusso e case per 30mila persone, costo complessivo quasi due miliardi di euro con spese per opere viarie di 120 milioni – che agevolerebbe anche la costruzione del raccordo tra Nogara e la Transpolesana verso il mare. Ma l'accordo sul progetto deve ancora ottenere la firma di tutte le parti.

I numeri

NOGAROLE ROCCA-SOAVE - 400 milioni
È il preventivo per l'autostrada a due corsie, che sarà realizzata in project financing. L'opera fa gola ad Autobrennero, che sta puntando gli occhi anche sulla tangenziale cittadina delle Torricelle (costo preventivato 200 milioni). La società che gestisce l'A22 è comunque impegnata nel progetto per il casello autostradale che collegherà l'aeroporto Catullo all'autostrada e nella terza corsia lungo il tratto Verona Nord-Modena

MOTORCITY - 120 milioni
È la somma necessaria per le sole infrastrutture viarie relative al Motorcity, il progetto edilizio previsto nella zona tra Vigasio e Trevenzuolo (Bassa veronese) da tre milioni e mezzo
di metri quadri che comprende un autodromo per Formula Uno e per MotoGp, aree industriali, parchi tecnologici, aree commerciali, alberghi di lusso e zone residenziali per 30mila persone