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Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2011 alle ore 16:39.
La scala delle priorità dipende spesso dalla location geografica. Trovarsi nel Lazio significa avere a che fare con l'epicentro della pubblica amministrazione, Roma capitale, nel bene e nel male. Ed è qui che si concentra una parte importante dell'ipersensibilità d'impresa: «Momenti straordinari richiedono eventi straordinari», dice Giuseppe Gori, presidente del Comitato Piccola industria del Lazio a proposito delle Assise.
Architetto, amministratore unico della Gori Nazzareno, società che opera nei servizi all'edilizia e in particolare nel facility management a 360 gradi, ritiene che la semplificazione amministrativa «sia un problema enorme», talmente grande (e grave) che la riforma fiscale ne è, secondo lui, quasi una sotto-categoria: «Da dove cominciare con la semplificazione? Partiamo, ad esempio dagli appalti pubblici. Un'azienda che vi partecipa è costretta a presentare la documentazione, sempre la stessa, a un numero infinito di amministrazioni. Deve quindi gestire una complessità burocratica che sottrae risorse al core business e diventa inevitabilmente meno produttiva».
Quando la clientela di riferimento, come nel caso della Nazzareno Gori, è spesso pubblica, il problema si sposta sull'asse dei pagamenti e dei crediti: «Invece dei canonici due mesi, assistiamo a ritardi di pagamento che arrivano fino a 6-8 mesi. E questo diventa un problema anche con le banche, che con Basilea 2 non possono finanziare crediti esigibili solo dopo un certo periodo di tempo».
Ma la madre di tutti i problemi nella regione Lazio è la pressione fiscale. Si parla ovviamente di Irap, che gli enti locali possono modulare in base alle esigenze di finanziamento e/o a copertura di situazioni debitorie: «Succede purtroppo che la sanità in questa regione ha accumulato perdire mostruose, circa 12 miliardi di euro, per cui le inefficienze di un servizio pubblico cadono interamente sulle spalle delle imprese, gravate da un livello Irap al di fuori di ogni logica economica e sicuramente tra i più alti in Italia».
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