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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2011 alle ore 06:41.

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Si rischia l'effetto paradosso: poter vedere la tanto attesa Pedemontana veneta che passa a Nord, ma non riuscire a raggiungerla in tempi accettabili.

A chiedere un collegamento diretto sulla futura arteria sono gli industriali di Padova e Vicenza, in un appello congiunto al presidente della Regione Veneto Luca Zaia: qui, tra l'Alta Padovana e il Bassanese, si concentrano 270mila abitanti e 30mila imprese, pari al 10% dell'attività manifatturiera e al 14% dell'export regionale.

È questa l'area a maggiore densità urbana e produttiva a Nord-Est: una sorta di "Baviera" italiana per numeri e standard, ma con un sistema viario inadeguato e ormai al collasso. L'unica strada praticabile – la Ss 47 Valsugana – riceve traffico da 38 comuni ad alta concentrazione urbana e produttiva (la proporzione è di una impresa ogni nove abitanti, 43 unità per chilometro quadrato al netto di quelle agricole) e dalle numerose zone industriali e artigianali diffuse che creano una congestione da oltre 80mila veicoli al giorno, con inevitabili costi elevati anche dal punto di vista sociale e della vivibilità.

Un quadro infrastrutturale insostenibile: per questo, mentre gli occhi sono già puntati sull'apertura ormai prossima dei cantieri, è scattato il pressing. L'obiettivo è spingere la Regione a riconoscere nella bretella Ovest un'opera di interesse generale, sostenendo il suo inserimento nella legge Obiettivo nazionale alla prima occasione di revisione. «Le infrastrutture vanno pensate come servizio al territorio – dice Roberto Zuccato, presidente Confindustria Vicenza –. Se non iniziamo a concepirle in questa ottica, avremo sempre opere che non risolvono del tutto i problemi per i quali si sono rese necessarie. È impensabile che proprio le attività produttive più vicine alla superstrada restino senza beneficio perché mal collegate».

Il tutto senza concorrenza con la bretella Est già in progetto: «È in gioco il futuro di migliaia di aziende – sottolinea Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova –. Il collegamento a Ovest è necessario e non surrogabile per non rischiare di tagliare fuori l'area più nevralgica del Nord-Est e garantire alle tante imprese che qui lavorano il vantaggio di trovarsi al centro di un nuovo e fondamentale asse viario atteso per decenni».

Gli espropri per la realizzazione della Pedemontana veneta, che hanno riguardato oltre 2.800 aziende agricole, sono stati avviati lo scorso dicembre; secondo il consorzio italo-spagnolo Sis che si è aggiudicato la concessione per la progettazione e realizzazione i lavori potrebbero concludersi entro il 2015.

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