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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2011 alle ore 20:45.
L'ultima modifica è del 28 giugno 2011 alle ore 16:13.

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Umberto Bossi, Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti (Ansa)Umberto Bossi, Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti (Ansa)

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La manovra avrà un'entità complessiva di 47 miliardi, un po' più dei 43 inizialmente ipotizzati. Così, con il passare delle ore, i confini del provvedimento, messo a punto dai tecnici dell'Economia e oggi al centro del vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli, hanno cominciato a delinearsi con più chiarezza. Il riferimento ai 43 miliardi era stato fatto oggi dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, al termine della riunione convocata all'ora di pranzo dal premier nel corso della quale Giulio Tremonti ha delineato le linee guida fino al 2014. Gli interventi su 2013 e 2014 - a ridosso delle elezioni - sarebbero i più corposi: 40 miliardi nei due anni.

Potrebbero essere colpiti i dipendenti pubblici, pensioni in aumento progressivo e ritorno dei ticket sanitari. Questi ultimi scatteranno dal primo gennaio 2012 per le prestazioni specialistiche ambulatoriali (10 euro). Pagheranno 25 euro i codici bianchi (i casi non gravi) del pronto soccorso. Al momento infatti è stato stanziato un finanziamento da 486,5 milioni di euro solo per il 2011. Ma nella bozza ci sono anche liberalizzazioni delle professioni, privatizzazione della Croce rossa, alleggerimento del patto di stabilità interno per i comuni virtuosi (come chiesto dalla Lega), e interventi su scuola e sanità.

Poi, in serata, il ministro Tremonti ha illustrato la bozza ai colleghi di governo nel pre-consiglio convocato a Palazzo Chigi (il Cdm di giovedì dovrebbe invece svolgersi nel pomeriggio tra le 17 e le 18). A margine della riunione il titolare dell'Economia ha anche avuto un breve colloquio con il sottosegretario Guido Crosetto che ieri aveva definito la manovra «roba da psichiatri» e anche oggi era tornato a criticare il ministro dandogli del «bollito». Stretta di mano tra i due, e poi una frase del
sottosegretario: «Mi scuso per i toni eccessivi- ha detto, secondo quanto riferisce lui stesso ai cronisti- ma confermo il contenuto delle critiche».

Ora i ministri e i rappresentanti della maggioranza avranno 48 ore di tempo per suggerire eventuali modifiche. Ulteriori novità potrebbero arrivare sia sul fronte fiscale (nella bozza manca questa parte) sia sui tagli alla politica. Non è ancora noto se l'ipotizzato aumento delle aliquote Iva più alte (all'11 e 21%), negato anche oggi dal ministro Paolo Romani, venga invece ricompreso tra le coperture restando disponibile anche per la successiva riforma fiscale per la quale verrebbe presentata solo una richiesta di delega, non i contenuti («non ci sarà ora il taglio delle tasse», ha confermato Umberto Bossi). E anche il capitolo dei tagli alla politica non è ancora definito.

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