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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2011 alle ore 20:45.
L'ultima modifica è del 28 giugno 2011 alle ore 16:13.

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Umberto Bossi, Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti (Ansa)Umberto Bossi, Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti (Ansa)


IL PUNTO / Manovra ancora al bivio (di Stefano Folli)


Quanto al clima politico della riunione a Palazzo Grazioli ha confermato che è stato positivo. «Tremonti - sottolinea - ha recepito la richiesta di collegialità e io sono soddisfatto». Nella manovra «pagherà qualcosa in più chi ha di più. E il primo contributo lo daranno le banche», con una misura «sulle transazioni». Lo ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano uscendo dal vertice della maggioranza a palazzo Grazioli.

Il Sole 24 Ore ha anticipato l'ipotesi di una tassa dello 0,05% sulle transazioni finanziarie. Sulla questione Borsa Italiana ha espresso in una nota «profonda preoccupazione». Una misura di questo genere viene ritenuta, si spiega, «estremamente dannosa per la liquidità, la trasparenza e lo sviluppo dei mercati soprattutto in assenza di analoghe e concordate misure prese a livello europeo».

Taglio allo stipendio dei ministri
«È probabile che dal mese prossimo i ministri non abbiano più lo stipendio» continua Romano. Riferendo inoltre che, in apertura del vertice, si è tenuta una «lunga valutazione complessiva della manovra». Un'esposizione, precisa, di carattere politico, mentre le singole "rubriche" della manovra verranno affrontate stasera a palazzo Chigi alla riunione del pre-consiglio, dove parteciperanno tutti i ministri.

Ai cronisti che gli chiedono se è prevista una modifica del Patto di Stabilità, Romano replica: «E' la nostra cassaforte». E riferendosi al taglio dello stipendio ai ministri lascia intendere che la misura riguarderà solamente quelli con indennità parlamentare.

Statali: limitazioni assunzioni e a crescita stipendi
Proroga di un anno delle limitazioni nelle assunzioni della pubblica amministrazione, a eccezione di polizia e pompieri; proroga fino alla fine del 2014 della limitazione alla crescita dei trattamenti economici, anche accessori, degli statali; semplificazione delle procedure di mobilità del personale nella pubblica amministrazione. Sono alcune delle opzioni che il Governo - come si legge nella bozza della manovra - si propone di attivare «al fine di assicurare il consolidamento delle misure di razionalizzazione e contenimento della spesa in materia di pubblico impiego adottate nell'ambito della manovra di finanza pubblica per gli anni 2011-2013, nonché ulteriori risparmi in termini di indebitamento netto, non inferiori a 30 milioni di euro per l'anno 2013 e ad euro 740 milioni di euro per l'anno 2014, ad euro 340 milioni di euro per l'anno 2015 ed a 370 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016».

Tra le opzioni attivabili per via di regolamenti, figurano anche la «fissazione delle modalità di calcolo relative all'erogazione dell'indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2015-2017» e «la possibilità che l'ambito applicativo delle disposizioni» sul tetto alla crescita degli stipendi accolga una differenziazione «all'esito di apposite sessioni negoziali, in ragione dell'esigenza di valorizzare ed incentivare l'efficienza di determinati settori». È possibile, inoltre «l'inclusione di tutti i soggetti pubblici, con esclusione delle regioni e delle province autonome, nonché degli enti del servizio sanitario nazionale, nell'ambito degli enti destinatari in via diretta delle misure di razionalizzazione della spesa». La manovra prefigura poi «ulteriori misure di risparmio, razionalizzazione e qualificazione della spesa delle amministrazioni centrali anche attraverso la digitalizzazione e la semplificazione delle procedure».

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