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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2011 alle ore 11:41.

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I ministri Tremonti e Calderoli al Senato (Ansa)I ministri Tremonti e Calderoli al Senato (Ansa)

La difesa: non è corretto dire che non c'è stato sviluppo
Il ministro rispedisce però al mittente le critiche di chi considera insufficiente lo sforzo per la crescita. «Non è corretto dire che non è stato fatto sviluppo, se non ci fosse stata la tenuta dei conti pubblici non ci sarebbe stato neanche il Pil che c'è stato». Vedete, aggiunge ancora il ministro, «il bilancio pubblico si fa per legge, ma il Pil non si fa solo per legge, servono decreti come questo e si può fare anche di più».

Al Senato il governo pone la fiducia
Dopo l'intervento di Tremonti, nell'Aula del Senato è poi ripreso il dibattito con le dichiarazioni di voto sulla manovra su cui il governo ha posto la questione di fiducia. Ad annunciarlo è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito. Il Senato ha dato così il suo via libera alla manovra, che domani dovrebbe essere licenziata anche dalla Camera. Ma si è registrato comunque qualche ritardo rispetto alla tabella di marcia fissata: prima dell'intervento di Tremonti c'è stato un doppio rinvio della seduta dell'aula di palazzo Madama sulla manovra perché si attendeva il parere sul maxiemendamento presentato oggi dal governo e sul quale è stata posta la fiducia.

La manovra vale 47 miliardi
Dopo le modifiche apportate in Senato, secondo la stima del relatore, Gilberto Pichetto Fratin (Pdl), la manovra vale 47 miliardi a regime al 2014. E ha spiegato che l'impatto complessivo della manovra vale oltre 70 miliardi: 23 miliardi nel 2013 e 47 miliardi nel 2014.

Marcegaglia: si poteva fare di più sui tagli alla spesa pubblica
La manovra «è necessaria, va fatta e approvata» ma «si poteva fare di più su tagli alla spesa pubblica, liberalizzazioni e privatizzazioni e fare meno aumento di tasse», ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. «Siamo d'accordo soltanto sul fatto che i saldi andavano aumentati - ragiona la numero uno degli industriali -, ma da quello che si capisce questo aumento è tutto sostanzialmente sotto forma di aumento di tasse». Una riduzione delle detrazioni fiscali vuol dire aumento delle tasse, ha ribadito la presidente di Confindustria intervenendo all'assemblea di Confindustria Macerata ad Abbadia di Fiastra -. Manca tutto quello che riguarda i costi della politica».

Tagliate tutte le 483 agevolazioni
Il taglio lineare del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 toccherà tutte le 483 agevolazioni fiscali anche quelle per le famiglie. Fra le numerose voci vengono colpiti i nuclei con figli a carico, le spese per l'istruzione, quelle mediche e per gli asili nido.

Pichetto Fratin: prova di responsabilità
Il via libera accelerato del Senato «è una prova di responsabilità e dignità del Parlamento», ha commentato il relatore Gilberto Pichetto Fratin, relatore. Il parlamento «al di la delle diverse posizioni ha dato una risposta di altissima dignità alle sollecitazioni del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. È stata una prova di grande democrazia». Secondo Pichetto Fratin «deve essere comunque chiara l'urgenza del momento e la manovra salva il patrimonio ma anche lo stato sociale».

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