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Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2011 alle ore 14:11.

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Ha detto che il governo ha fatto poco sulla crescita nella manovra. In realtà è da più di un anno che il governo e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in particolare, sono apparsi refrattari a qualsiasi sollecitazione in favore della crescita. Anche secondo lei, come sostiene Tremonti, i governi possono fare poco per la crescita?
Dopo tanto insistere e molto scetticismo, si torna ad aprire un capitolo importante di liberalizzazioni, e almeno in parte delle professioni dove però il governo si è preso ben dodici mesi di tempo. Ci sono ogggettivamente dei passi in avanti. Ci sono elementi significativi sui servizi pubblici locali che vanno nella direzione giusta. Anche sulle privatizzazioni sono introdotti meccanismi che le facilitino, la risposta c'è e va estesa. La modifica dell'articolo 41 della Costituzione non deve rimanere un concetto astratto e deve essere anticipata da una serie di leggi che rendono complicata la vita delle imprese e dei cittadini. Il governo ha un solo dovere, farlo davvero.

Non ha risposto su Tremonti. A proposito di rilancio: che gliene pare di questa bella pensata della Robin hood tax sulle imprese energetiche?
E' una follia, ci sono imprese già gravate di addizionali che devono farsi carico di nuovi balzelli, questo non va proprio bene, va eliminata. Si era parlato di introdurre l'Ace, un provvedimento diretto a sostenere la capitalizzazione delle imprese, è sparito. Anche questo è un brutto segnale.

Lasciamo perdere Tremonti e pensiamo alle imprese. Non crede che se l'Italia cresce delo zero virgola ci sia una responsabilità diretta che riguarda proprio le imprese? Non ha nulla da rimproverarsi e impegni da prendere come presidente di Confindustria?
Le imprese italiane hanno fatto il 17% in più di esportazioni esattamente come quelle tedesche, non è poco. Sappiamo bene che abbiamo un problema di dimensione, per questo abbiamo già varato 71 reti di imprese e ci siamo impegnati a farne oltre 200 entro un anno. Il 70% della crescita viene dalle esportazioni, l'80% la fanno le imprese industriali. Dobbiamo fare di più, internazionalizzarci ancora di più, lo faremo.

Può prendere un impegno?
Ne prendo due. Il primo è che non ce ne andiamo. Il secondo riguarda i giovani, dobbiamo cambiare mentalità anche noi, dobbiamo lavorare per dare prospettive più durature ai giovani. Il lavoro ha bisogno certamente di flessibilità ma anche di trasferire sicurezza, questo è il mio impegno personale.

Nessuna autocritica?
Guardi, abbiamo fatto tanti errori, abbiamo tante colpe, ma siamo anche un grande Paese. Noi siamo pronti a rimboccarci le maniche, vogliamo farlo, e lo faremo.

Ancora una domanda su Confindustria. Non manca chi sostiene che in un mondo che cambia anche le grandi organizzazioni di rappresentanza devono cambiare e in profondità. E' sicura di avere fatto tutto il possibile?
E' giusto, la modernizzazione deve riguardare tutto e tutti, e quindi a maggior ragione noi. Siamo molto impegnati sia all'interno della struttura per renderla più competitiva e funzionale sia all'esterno promuovendo in modo più moderno e finalizzato il made in italy. Siamo molto impegnati a ridurre i nostri costi accorpando servizi e strutture, non possiamo criticare la politica e rimanere immobili noi. Il processo è in corso da tempo, ora va ulteriormente accelerato.

Ultima domanda. Ce la può fare questo governo a tirare fuori l'Italia dalle secche in cui si trova? Che cosa ne pensa delle ipotesi più volte circolate di esecutivi tecnici o di governi di solidarietà nazionale?
Siamo in una democrazia parlamentare, non tocca a noi esprimere valutazioni su questo tema. Il problema di oggi non è cambiare governo, ma fare le cose che servono. Nei momenti di emergenza le forze del Paese si devono riunire e dare il meglio, poi si fanno i conti.

DICE DI LORO

GIORGIO NAPOLITANO
Presidente della Repubblica

L'appello del Capo dello Stato alla coesione è stato determinante così come la sua regìa vigile

JEAN CLAUDE TRICHET
Presidente della Bce

L'intervento della Banca centrale europea è stato fondamentale per sollecitare l'Esecutivo

SILVIO BERLUSCONI
Presidente del Consiglio

Va dato atto a premier e Governo di avere capito (un po' in ritardo) la gravità della crisi

GIULIO TREMONTI
Ministro dell'Economia

Passi avanti sui servizi locali ma la Robin tax sull'energia è una follia

SERGIO MARCHIONNE
Amministratore delegato Fiat Chrysler

In un Paese come il nostro è decisivo dare risposte alla Fiat per togliere incertezze sugli investimenti

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