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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2011 alle ore 22:10.
L'ultima modifica è del 22 novembre 2011 alle ore 09:12.

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Chiusura in territorio negativo per Wall Street. Il Dow Jones perde lo 0,45% a 11.494,63 punti, il Nasdaq cede lo 0,07% a 2.521,28 punti mentre lo S&P 500 arretra dello 0,41% a 1.188,09 punti. Pesano le incertezze nell'Eurozona e le minute della Fed secondo cui stanno aumentado i rischi di contagio dalla Ue. Ma anche i dati deludenti sul Pil americano e la prospettiva di un possibile declassamento del debito Usa da parte di Fitch. L'unica agenzia a non aver finora effettuato revisioni ha minacciato un abbassamento del rating dopo il mancato accordo per la riduzione del deficit.

Tensione in Europa
Torna a farsi sentire la tensione sui debiti sovrani. Preoccupano soprattutto i titoli a breve scadenza. Balza al 7% il rendimento del Btp a due anni. Ben oltre quello sui decennali che si attesta al 6,82 per cento. L'inversione della curva dei rendimenti riguarda anche i titoli a cinque anni che rendono il 6,93%. Il differenziale di rendimento tra i BTp decennali con i corrispondenti Bund tedeschi intanto tocca 490 punti base. In tensione anche gli spread di Francia (167 centesimi), Belgio (312) e Spagna (473). Da Madrid è arrivato un segnale preoccupante all'asta dei titoli a tre mesi. Il mercato infatti ha chiesto tassi al 5,11%, più di quanto chiesto a Grecia e Portogallo nelle recenti aste con titoli ad analoga scadenza. I timori sulla tenuta della moneta unica pesano sulle quotazioni dell'euro che si attesta a 1,3488 dollari.

Fed: crescita moderata, aumentano i rischi di contagio dalla Ue
La crescita americana «dovrebbe rimanere moderata nei prossimi trimestri», mentre esistono «significativi rischi» di battute d'arresto, tra cui quelli di «un contagio» qualora la crisi europea dovesse intensificarsi. È quanto si legge nei verbali della Federal Reserve, relativi alla riunione del Fomc dello scorso 1 e 2 novembre. Nel documento, si sottolinea che durante il meeting di inizio mese si é parlato di «strategie monetarie alternative» e di possibili approcci «per migliorare la chiarezza delle comunicazioni pubbliche« della Banca Centrale, così come di fissare «specifici obiettivi» in termini di inflazione «mantenendo flessibilità per stabilizzare l'attività economica». Quanto alla bancarotta di MF Global, avrà un impatto limitato. La Federal Reserve, infine, ha discusso e deciso di respingere l'ipotesi di adottare target ufficiali sulla crescita dell'economia, sull'inflazione e sulla disoccupazione.

Borse europee
hanno chiuso in ribasso, oggi, le principali Borse europee con i dati sul Pil americano peggiori delle attese. Piazza Affari, insieme a Madrid, è nettamente la peggiore in Europa con gli indici Ftse Mib e Ftse It All Share che cedono rispettivamente l'1,54 e l'1,41 per cento. Male anche Francoforte (-1,22%) e Parigi (-0,84%).

Focus Piazza Affari
La tensione sui debiti sovrani pesa sull'andamento dei titoli finanziari. Al termine degli scambi il titolo peggiore è Azimut (-6,31%). Male anche Banco Popolare (-5,87%) e Fondiaria - Sai (-5,75%). Le vendite non risparmiano le big bank Unicredit (-4,17%) e Intesa Sanpaolo (-2,43%). Chiude in netta controtendenza, dopo i cali delle precedenti sedute, il titolo Banca Popolare di Milano (+9,97%). (Quotazioni in tempo reale nel box a sinistra).

Petrolio
All'inizio della seduta a New York, il barile si attesta in aumento, tornando al di sopra della soglia dei 97 dollari al barile. I riflettori sono puntati sul fronte americano, dove il Pil del terzo trimestre é stato rivisto al ribasso (la stima finale é in calendario fra un mese). I future sul petrolio a dicembre sono scambiati a 97,72 dollari al barile, in aumento di 80 centesimi, lo 0,76%, rispetto alla chiusura di ieri.

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