Federalismo fiscale: una riforma destinata a cambiare l'Italia

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L'abc del nuovo fisco con il federalismo

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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2010 alle ore 08:03.

A
Addizionali
Assieme all'Iva, l'addizionale Irpef sarà il secondo pilastro delle entrate regionali. Dal 2012 sarà introdotta un'addizionale di base per sostituire i trasferimenti soppressi, dal 2013 le regioni potranno introdurre nuove maggiorazioni. Questi aumenti non potranno però riguardare i lavoratori dipendenti e i pensionati che percepiscono redditi fino a 28mila euro. Non rientrano però in questa "no tax area" sugli aumenti locali i titolari di redditi da lavoro autonomo e professionale
Affitti
Con il federalismo municipale sarà introdotta (è in programma per il 2011) una cedolare secca sugli affitti, pari al 20%, in sostituzione dell'attuale aliquota progressiva, che dipende dal reddito del proprietario. Maxi-sanzioni sono previste per chi non denuncerà gli immobili dati in locazione
Assistenza
L'assistenza sociale è una delle voci che definisce le funzioni fondamentali delle regioni, di cui la riforma, una volta a regime, dovrà garantire il finanziamento integrale a costi standard
Accise
Il gettito delle accise sulla benzina cambia destinazione. Dal 2012 sarà soppressa la compartecipazione regionale, ma sarà istituita quella alle province, le cui entrate proprie saranno costituite dal prelievo sull'auto
Autonomia
A regioni ed enti locali sarà riconosciuta la possibilità di agire autonomamente sulla leva fiscale. Le regioni, per esempio, potranno abbassare o azzerare l'Irap, purché non aumentino l'addizionale Irpef oltre l'1,4%


B
Banche dati
Viene ampliata la facoltà dei comuni di accedere alle banche dati fiscali, a partire dall'anagrafe tributaria che contiene le dichiarazioni dei redditi; ogni comune potrà visionare i dati fiscali e patrimoniali dei propri residenti
Benchmark
Le regioni «modello» su cui calcolare i costi e i fabbisogni standard saranno tre e dovranno essere individuate dalla conferenza stato-regioni sulla base dei bilanci certificati del 2011. Le tre regioni verranno scelte all'interno di un panel costituito dalle cinque regioni con i conti migliori

C
Casa
Gli immobili saranno la base delle entrate fiscali comunali (si veda la voce Imu); l'abitazione principale e le sue pertinenze (cantine, box eccetera), però, rimangono del tutto esenti da qualsiasi effetto fiscale, come accade attualmente con Ici e Irpef
Costi standard
Dal 2013 verranno definiti i costi standard, cioè il «prezzo giusto» dei servizi nelle funzioni fondamentali delle regioni, di cui dovrà essere garantito il finanziamento integrale
Compartecipazione
L'Iva continuerà a rappresentare il pilastro delle entrate regionali. La compartecipazione rimarrà ai livelli attuali (45% circa) fino al 2014, poi sarà rimodulata in relazione al gettito prodotto da ogni regione

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Comuni
Oltre alla nuova fiscalità immobiliare (si veda la voce Imu), l'equilibrio dei bilanci locali sarà garantito da due fondi di «solidarietà»: quello sperimentale di riequilibrio, gestito dallo stato, e, dal 2016, dal fondo perequativo. Quest'ultimo si baserà su due indicatori: quello del fabbisogno finanziario e quello, nuovo, del fabbisogno delle infrastrutture

D
Decorrenza
Il primo appuntamento concreto con la riforma federalista sarà con la cedolare secca sugli affitti a partire già da gennaio 2011. Passando per il 2014 quando partirà la perequazione, l'ultimo nel 2019 con il completamento del processo di definizone dei costi standard delle regioni.

E
Evasione
La lotta all'evasione scende sul territorio. I comuni otterranno il 50% del maggior gettito riscosso con il loro contributo nell'attività di accertamento. Anche le regioni saranno chiamate a collaborare nella lotta al sommerso, perché una quota del gettito recuperato andrà ad alimentare il fondo perequativo

F
Fabbisogni standard
Nei comuni sono l'indicatore per stabilire il costo giusto dei servizi erogati. Nelle regioni rappresentano i parametri di riferimento per il finanziamento integrale della spesa sanitaria
Fallimento politico
La riforma, una volta a regime, dovrebbe prevedere delle sanzioni di ineleggibilità temporanea per gli amministratori locali che si rendono responsabili del dissesto del loro ente. Nel caso delle regioni, i conti dovranno essere certificati sei mesi prima del rinnovo elettorale
Funzioni fondamentali
Nelle regioni sono rappresentate da sanità, assistenza, istruzione e trasporto pubblico locale. Nei comuni un primo elenco individua polizia locale, istruzione pubblica (asili nido, assistenza scolastica, refezione, edilizia), viabilità, la gestione del territorio e dell'ambiente, settore sociale

I
Imu
L'imposta municipale unica sarà basata sul gettito prodotto dal possesso degli immobili, con l'eccezione dell'abitazione principale e delle pertinenze che restano esenti, o dalla loro compravendita. L'aliquota di riferimento deve ancora essere stabilita (secondo i calcoli dei comuni dovrebbe aggirarsi intorno al 10%). L'Imu non comprende la cedolare secca sugli affitti (si veda la voce cedolare), che è destinata ai comuni ma rientra nel capitolo Irpef
Irap
L'imposta regionale sulle attività produttive rimane inalterata fino al 2013. Dal 2014, le regioni potranno ridurre le aliquote, fino ad azzerarle. Per poter effettuare le riduzioni, però, le regioni non potranno maggiorare l'addizionale all'Irpef, per evitare che il carico fiscale sia solo redistribuito a sfavore dell'imposta sui redditi
Irpef
Il secondo pilastro delle entrate regionali sarà costituito dalle due addizionali all'Irpef. La prima, in vigore dal 2012, sarà determinata in misura fissa, uguale per tutte le regioni, con un decreto del presidente del consiglio. Questo stesso decreto ridurrà in modo proporzionale le aliquote dell'Irpef destinata alle casse dello stato. La seconda addizionale, dal 2013, sarà nella disponibilità delle regioni: la base sarà allo 0,9%, come oggi, ma potrà essere aumentata nel tempo fino al 3% (cioè il 2,1% aggiuntivo rispetto alla base), raggiungibile solo dal 2015
Iva
Continuerà a rappresentare il pilastro delle entrate regionali, attraverso una compartecipazione al gettito che fino al 2013 sarà governata dal principio della territorialità. In pratica si identificherà il luogo di consumo con quello in cui avviene la cessione di beni o la prestazione di servizi. Per esempio, un bene prodotto in Lombardia ma venduto in Puglia determinerà un gettito Iva in capo alla Puglia; nel caso dei servizi l'Iva sarà "conteggiata" nella regione del fruitore del bene

L
Lea e Lep
Sono i livelli essenziali dell'assistenza (Lea) e delle prestazioni sanitarie (Lep). I costi standard, che indicheranno il livello di finanziamento integrale da garantire alle regioni, saranno misurati in riferimento a questi parametri, nel senso che il finanziamento integrale dovrà garantire i costi da sostenere per assicurare prestazioni adeguate

P
Perequazione
Si tratta del meccanismo chiamato a garantire la «solidarietà» tra territori, per sostenere il finanziamento degli enti a minore capacità fiscale. All'interno delle regioni, la riforma a regime attiverà un fondo perequativo, alimentato dall'Iva, per garantire in ogni regione il finanziamento integrale delle funzioni fondamentali. Inizialmente il fondo perequativo sarà calcolato in base alla spesa storica, per poi convergere progressivamente verso i costi standard. La perequazione dovrà ridurre le differenze di capacità fiscale fra i territori senza però alterarne la graduatoria. All'interno delle regioni sarà inoltre attivato un fondo perequativo per i comuni
Province
Le funzioni fondamentali delle province riguarderanno istruzione pubblica, compresa l'edilizia scolastica, trasporti, la gestione del territorio, tutela ambientale, mercato del lavoro. Rimangono per ora inalterate le sovrapposizioni con le funzione dei comuni (per esempio sull'edilizia scolastica, in cui l'assegnazione ai comuni o alle province dipende dal grado di scuola)

Q
Quoziente familiare
Nell'ambito dell'addizionale Irpef le regioni potranno agire aumentando le detrazioni collegate ai carichi famigliari. Si potranno, per esempio, introdurre meccanismi "premiali", che aumentano i benefici in proporzione al numero dei figli, utilizzando le forme di detrazione previste dalle leggi statali

R
Regioni
Sono il vero cuore del federalismo. Le loro funzioni fondamentali sono sanità, istruzione, assistenza e trasporto pubblico. I bilanci regionali dovranno essere certificati sei mesi prima delle elezioni, anche per far scattare eventuali ineleggibilità nei confronti dei responsabili di eventuali dissesti

T
Tasse auto
Dal 2012 l'imposta sulle assicurazioni dei veicoli commerciali sarà trasferita alle province, che continueranno a ricevere anche il gettito dell'Ipt. L'aliquota base dell'imposta sulle assicurazioni sarà del 12,5% e, dal 2014, sarà consentito alle province ritoccare del 2,5% (in aumento o in diminuzione) questo valore. Saranno compiti delle province anche l'accertamento, la riscossione e il contenzioso
Tributi soppressi
Scompare dal 2014 una serie di tributi regionali. Si tratta di: abilitazione all'esercizio professionale, imposta sulle concessioni statali dei beni demaniali marittimi, concessioni statali per occupazione e uso di beni del patrimonio indisponibile, la tassa per l'occupazione di spazi pubblici regionali, concessioni regionali e addizionale regionale sull'acqua

U
Ulteriori tributi regionali
Dal 2013 le regioni possono introdurre autonomamente forme di prelievo, evitando però le basi imponibili già interessate dall'imposizione statale. Le regioni potranno anche consentire a comuni e province del loro territorio di modificare le aliquote dei tributi propri

Z
Zero Irap
L'autonomia regionale potrà consentire ai governatori con i conti più in ordine di azzerare in via autonoma il prelievo sulle attività produttive (si veda la voce Irap)

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