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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2010 alle ore 12:58.
Una bella partita tra Sudafrica e Messico nella sfida che ha inaugurato il mondiale, una noiosa appendice l'appuntamento serale tra una Francia sterile e un Uruguay eccessivamente prudente.
Girone comunque assai equilibrato, come d'altra parte si immaginava. Splendido l'avvio dei messicani, capaci di tenere in scacco per la prima mezzora sia i padroni di casa che i loro rumorosi sostenitori con una serie continua di combinazioni in velocità. Ma non averne finalizzata alcuna li ha poco alla volta disuniti, e bravi sono stati i sudafricani a rientrare in partita e a portarsi in vantaggio in avvio di ripresa con un contropiede improvviso trasformato alla perfezione da Tshabalala. Un sinistro in corsa davvero degno di figurare come gol d'apertura di un mondiale che speriamo bellissimo. Pareva il preludio a una festa per l'intero paese organizzatore. Ma un paio di occasioni fallite e un grave errore difensivo hanno consentito a Marquez di trovare un pareggio a quel punto insperato.
A Città del Capo, invece, partita di maggior spessore tattico ma davvero avara di emozioni oltre che di occasioni. La Francia l'ha controllata grazie ad una difesa di grande potenza e dinamismo e alla regia mobile del giovane Diaby: ma la pessima serata di Ribery e delle altre pedine offensive ha reso inoffensiva una supremazia soltanto territoriale, anche nel convulso finale in superiorità numerica.
Al contrario dell'Uruguay che pur rinunciando all'iniziativa ha trovato il modo di creare ugualmente qualche pericolo grazie al talento del suo attaccante Forlan.
In estrema sintesi. Due partite dirette bene e con grande severità, due soli gol. E crescenti perplessità sul conto di un pallone ballerino, che davvero rimbalza un po' come gli pare.